È arrivato il momento di una Carta dei diritti per l’AI? Biden pensa di sì

L'idea è quella di definire i parametri per poi procedere con una legislazione che impedisca alle tecnologie basate sull'intelligenza artificiale di ledere i principali diritti dei singoli

Il tema è di stretta attualità, anche se non è ancora mainstream. L’avanzata delle nuove tecnologie basate sull’intelligenza artificiale sta spingendo i governi e le istituzioni continentali a riflettere su norme per arginare ed evitare eventuali future e futuribili violazioni da parte dei sistemi di rilevamento biometrico (e non solo). Si parla di riconoscimento facciale, ma anche delle body-cam applicate sulle divise delle forze dell’ordine. Riflessioni che non vogliono bloccare il progresso, ma che puntano a mettere dei paletti per anticipare eventuali contestazioni. E mentre l’Europa si è presa del tempo prima di procedere con eventuali estensioni delle AI, dagli Stati Uniti potrebbe arrivare – molto presto – una carta dei diritti per l’Intelligenza Artificiale.



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La posizione dell’amministrazione Biden sul tema è ben definita, fin dalla sua elezione a numero uno della Casa Bianca. Inoltre, il tema delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale ha fatto parte (anche se non coperta dai media) della campagna elettorale che gli ha consentito di vincere contro Donald Trump. Insomma, nulla di nuovo sul fronte Occidentale. Ma dopo tante parole, a breve si potrebbe passare ai fatti. Come spiega Associated Press, l’attenzione dell’amministrazione a Stelle e Strisce non è più solamente formale: nei giorni scorsi, infatti, l’Office of Science and Technology Policy ha dato il via a una missione conoscitiva per esaminare il “riconoscimento facciale e altri strumenti biometrici” e i loro utilizzi nelle sfere pubbliche.



Carta diritti intelligenza artificiale, il piano della Casa Bianca

Si richiede un parere a tutti i cittadini e alle organizzazioni coinvolte (sia in fase attiva che in fase passiva) nel possibile utilizzo e nella possibile diffusione dei dispositivi di rilevazione biometrica. Insomma, siamo ancora in fase di valutazione preliminare. Ma l’idea, come confermato anche da alcuni esponenti dell’amministrazione Biden, è quella di procedere con una carta diritti intelligenza artificiale per fornire i contorni a un’eventuale regolamentazione attraverso una legge ad hoc. «Enumerare i diritti è solo un primo passo – hanno scritto su Wired Eric Lander e Alondra Nelson, rispettivamente consigliere scientifico del Presidente USA e vicedirettore per la Scienza e la Società -. Cosa potremmo fare per proteggerli? Le possibilità includono il rifiuto del governo federale di acquistare software o prodotti tecnologici che non rispettano questi diritti, la richiesta agli appaltatori federali di utilizzare tecnologie che aderiscono a questa “carta dei diritti” o l’adozione di nuove leggi e regolamenti per colmare le lacune». La partita, dunque, si è appena aperta.

(foto IPP/Capital Pictures)