Carlotta Rossignoli e quell’illusione che cancellare un profilo social sia uguale a rimuovere una polemica

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La giovane laureata in medicina con un semestre di anticipo ha preso la drastica decisione di chiudere i suoi account social per combattere gli haters

L’algoritmo dell’infelicità ha colpito ancora una volta. Stiamo parlando della questione di Carlotta Rossignoli, la giovane che si è laureata in medicina al San Raffaele di Milano con un semestre d’anticipo. Sul suo titolo di studio si era sollevata una polemica perché alcuni colleghi in università avevano chiesto chiarimenti sulla effettiva possibilità di chiudere un ciclo didattico in tempi record. L’attenzione mediatica che aveva sollevato la vicenda – Carlotta Rossignoli aveva un profilo social molto attivo ed è anche collaboratrice di Telenuovo Verona (una emittente televisiva locale) – ha portato diverse personalità a occuparsi della sua vicenda: i post di Roberto Burioni e gli articoli di Selvaggia Lucarelli per Domani, ad esempio, danno l’esatta dimensione di quanto la storia di Carlotta Rossignoli sia diventata di dominio pubblico. Adesso, per reazione rispetto a tutto ciò che le è successo, la giovane ha eliminato il suo profilo Instagram. Illudendosi che questo gesto meccanico possa restituirle, in qualche modo, uno spazio di serenità.



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Carlotta Rossignoli e l’eliminazione del suo profilo Instagram

Occhio non vede (haters), cuore non duole. Il suo profilo aveva raccolto i commenti di diverse persone che non credevano alla sua storia e che, quindi, hanno ritenuto opportuno scrivere la loro opinione sotto alle foto che raccontavano una vita di successo, fatta di viaggi all’estero, di esperienze “instagrammabili”, di soddisfazioni personali. È come se Carlotta Rossignoli non avesse sopportato lo scollamento tra l’immagine della realtà da lei proposta e i commenti delle persone che, di fatto, quella stessa realtà smentivano.



Un gesto estremo, quello della chiusura di un profilo, che tuttavia non basterà a cancellare l’eco della vicenda. La sovrapposizione tra vita virtuale e vita reale ha colpito ancora. E ha lasciato dietro di sé l’illusione che, in fondo, basta premere un tasto: è questo il discrimine tra il verificarsi o meno di un fatto. Non importa se quel fatto si sia effettivamente consumato.