Effetto Pnrr, il canone Rai non sarà più in bolletta come voleva Renzi +Rpt+

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Mario Draghi pare essere intenzionato a rispettare le osservazioni dell'UE nel prossimo decreto sulla concorrenza

UPDATE: Rispetto al contenuto del presente articolo, che ha seguito alcune indiscrezioni di stampa confermate da ambienti della maggioranza di governo, si segnala un aggiornamento che, nei fatti, va nella direzione opposta rispetto a quanto contenuto al suo interno. Ecco, dunque, la notizia aggiornata rispetto agli ultimi sviluppi legati alla vicenda: Il canone Rai resterà in bolletta. 



 

 



 

 



Esigenze da Pnrr, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il canone Rai non sarà più nella bolletta dell’energia elettrica: attualmente, per 10 mesi, gli utenti italiani pagavano 9 euro al mese, per un totale di 90 euro che corrispondeva, poi, alla tariffa annua per poter sostenere la televisione pubblica abbattendo così l’evasione su questo pagamento, da sempre tra i più ignorati dalle famiglie italiane. Tuttavia, la riforma – che era stata voluta da Matteo Renzi quando era presidente del Consiglio – era sempre stata avversata dall’Unione Europea, nel settore riguardante la concorrenza sul mercato. Le spese improprie in bolletta, infatti, sono da sempre state uno spettro delle autorità UE e l’inserimento del canone RAI in un elenco di consumi che riguarda, di fatto, un bene diverso dal canone stesso ha da sempre rappresentato una soluzione border line.

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Il Canone Rai non sarà più in bolletta

In vista dell’acquisizione dei fondi europei legati al Next generation EU e al piano stabilito dal governo italiano per investimenti e spese nei prossimi anni, tra le osservazioni arrivate direttamente da Bruxelles sono state prese in considerazione anche quelle sul canone Rai nella bolletta dell’energia elettrica. Bollette che, dunque, saranno più snelle da questo punto di vista. Il problema, di base, sarà quello legato a una nuova forma di contribuzione per il mantenimento del servizio pubblico: possibile che il pagamento avvenga in una soluzione separata, come avveniva esattamente prima della mossa di Matteo Renzi.

L’incognita, ora, resta sul peso della contribuzione. Il ragionamento che aveva portato il governo Renzi a inserire il canone Rai in bolletta era il seguente: più persone che lo pagano, meno consumo pro capite. La tariffa, infatti, era scesa dai 113 euro ai 90 euro fissati con il pagamento in bolletta: la riduzione dell’evasione sul canone permetteva, dunque, al singolo cittadino un risparmio sulla propria quota. Sarà ancora così?

Foto IPP/Albano Venturini