Consigliere di Trieste parla di «campi di concentramento per omofobi» ma poi cancella tutto
04/01/2020 di Ilaria Roncone
Fabio Tuiach è un nome già balzato agli onori delle cronache nazionali per le sue uscite omofobe e per essersi definito «offeso» in quanto «profondamente cattolico» quando Liliana Segre ha affermato che Gesù era ebreo. Peccato che a dire che Gesù Cristo fosse ebreo non è Liliana Segre ma la Bibbia. L’ultima in merito ai ai gay Fabio Tuiach l’ha scritta su Facebook il 2 gennaio, parlando di «campi di concentramento per omofobi» per poi cancellarla. Attualmente il suo profilo Facebook risulta inesistente.
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I gay si sfondano il c**o e litigano in mancanza di vasellina
Questo il lusinghiero ritratto proposto dal consigliere comunale indipendente Fabio Tuiach, non nuovo agli attacchi alle persone facenti parte della comunità LGBTQ. Il post di cui parliamo oggi è stato già cancellato e il profilo di Tuiach – fino a poco tempo fa rintracciabile su Facebook – sembrerebbe essere sparito. Il testo del post incriminato non lascia spazio all’immaginazione.
Voi sareste veramente così omofobi da non dare dei figli a due uomini innamorati che si sfondano il culo e litigano solo in mancanza di vasellina? Che mondo di merda se non credi che questo sia vero amore oltre al blocco su Facebook presto sarai rinchiuso in un campo di concentramento per omofobi
L’ex leghista, poi Forza Nuova e ora indipendente ha parlato in toni palesemente ironici e decisamente sopra le righe, considerato il ruolo istituzionale che ricopre. Pugile e lavoratore portuale – che sarebbe la sua professione reale -, Tuiach è stato segnalato da diverse testate locali per poi arrivare alla cronaca nazionale.
Reazione immediata della comunità LGBTQ triestina
Come riporta TriestePrima, sito di cronaca locale, la comunità LGBTQ della città ha subito risposto condannando queste parole vergognose già se dette da un comune cittadini, figuriamoci da un esponente pubblico. Sono in molti ad aver condiviso e criticato lo screen del posto. Antonella Nicosia, presidente dell’Arcigay di Trieste, ha evocato a gran voce la legge contro la omobilesbotransfobia: «Questa violenza è ora che finisca. Esistono le palestre per scaricare i propri problemi e se non basta posso fornire una lista di stimati professionisti psichiatri. Il fatto che ancora oggi non abbiamo una legge in Italia contro la omobilesbotransfobia non mette al riparo simili, vergognose ed abberranti affermazioni L’Italia non è un paese per estremisti fondamentalisti». La reazione arriva anche da alcuni partiti dell’opposizione in Consiglio comunale, che vorrebbero domandare le dimissioni di Tuiach.
(Immagine di copertina: screen del post dal profilo di Fabio Tuiach)