Nessuno tocchi Ippocrate è un’organizzazione no-profit che nasce con uno scopo preciso, come spiega la mission: «Tutelare il personale sanitario aggredito durante l’esercizio delle proprie funzioni ed informare l’utenza sul corretto uso del Servizio di Emergenza Sanitaria Territoriale 118, ma soprattutto per far capire all’utenza che la violenza nei confronti del personale d’ambulanza o di Pronto Soccorso non è il modo giusto per manifestare la loro preoccupazione/rabbia». Tramite la loro pagina Facebook denunciano le violenze subite dai sanitari raccontando i singoli episodi. L’ultimo denunciato riguarda la città di Napoli e il fatto che nei quartieri controllati dalla Camorra gli operatori di un’ambulanza siano stati minacciati perché le sirene creano falsi allarmi.
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“O spegni le sirene o ti sparo!”: comincia così il post di denuncia dell’associazione su quanto accaduto tra i vicoli di Napoli. Siamo nei quartieri spagnoli, ore 20 di sabato sera scorso e un mezzo viene affiancato da due persone su un motociclo che «bussando violentemente sulla fiancata del mezzo fermano la corsa ed esclamano:” hai capito che qui le sirene non le devi usare? Spegnile altrimenti ti sparo” e successivamente una serie di offese non ripetibili», si legge nel post di denuncia. L’autista del mezzo ha chiamato la polizia e non ha potuto proseguire, insieme ai colleghi, il suo lavoro. Tutto finisce con il mezzo di soccorso che ha dovuto essere scortato fuori dalla zona dalla polizia.
«Purtroppo il problema delle “sirene non gradite” è molto comune a Napoli , ci sono quartieri dove sono bandite, tipo Sanita’ , quartieri spagnoli, rione traiano.
Evidentemente le sirene sono “non gradite” poiché il paziente all’interno non è un loro congiunto!», conclude amaramente il post. Il problema, di base, è che il rumore delle sirene dell’ambulanza è troppo simile a quello delle volanti di carabinieri e polizia. Tutto questo creerebbe scompiglio nelle ordinarie attività di spaccio arrivando a rallentare o a bloccare le vendite di stupefacenti. Questo è quanto emerge dalle indagini scattate dopo la denuncia alle forze dell’ordine che stanno indagando su quanto accaduto alla postazione 118 di Pietravalle.