Travaglio rivela: Camilleri poteva candidarsi in politica, ma disse no. E faceva il tifo per i 5 Stelle

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Su Il Fatto Quotidiano un'intervista inedita allo scrittore

Poteva sedere tra i banchi del Parlamento tra le file del Partito Comunista Italiano. Poi tra gli scranni riservati ai senatori a vita, ma non se ne fece mai nulla per il suo rifiuto. Nel suo editoriale di oggi su Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio racconta e riporta il testo di una sua vecchia intervista interrotta ad Andrea Camilleri. Eravamo a qualche settimana dalle elezioni politiche del 4 marzo 2018 e lo scrittore siciliano, morto ieri all’Ospedale Santo Spirito di Roma dopo un mese dal suo ricovero per arresto cardiaco, gli ha rivelato alcuni retroscena sul suo passato che poteva essere condito da una presenza di politica attiva.



All’epoca disse no, ma poi si rammaricò per il suo diniego. Poi un passaggio anche sul futuro che di lì a poco avrebbe portato il Movimento 5 Stelle alla guida dell’Italia, anche se non si sapeva che questo timone sarebbe stato condiviso con la Lega. «Ho sempre accettato la politica dall’esterno e sono fuggito da due proposte di farla da interno – aveva rivelato Camilleri a Travaglio -. Forse perché per il rispetto che ho per questa funzione altissima, perché non avrei mai avuto il tempo di farla seriamente».

Camilleri e il suo doppio no alla politica

E di questi due no, qualche tempo dopo, lo scrittore siciliano si pentì vedendo la deriva che aveva preso la politica italiana. A volerlo portare al Senato fu il PCI poco dopo la morte di Enrico Berlinguer e sotto la segreteria di Alessandro Natta. La proposta arrivò direttamente da Pietro Folena, che all’epoca era segretario della Fgci (Federazione Giovanile Comunista Italiana), che gli offrì un collegio sicuro a Palazzo Madama. Camilleri ringraziò ma voltò le spalle, come nella seconda occasione: “Nei primi anni duemila – proseguiva lo scrittore – i vescovi siciliani proposero al presidente Ciampi di nominarmi senatore a vita. Lo incontrai con la moglie Franca e mi offrì il laticlavio. Io lo implorai di non farlo e così mi fece solo Grand’Ufficiale».



Il presente e il Movimento 5 Stelle

L’intervista fatta da Marco Travaglio, come detto, si era svolta a poche settimane dal voto del 4 marzo 2018. I grandi favoriti (come poi confermato dalle urne elettorali) erano i pentastellati del Movimento 5 Stelle. Camilleri sperava in loro non da elettore, ma per via del declino della classe politica: «Devono prepararsi bene perché toccherà a loro. Mi auguro che funzionino perché non rimanga delusa anche questa speranza. Gli italiani sono disperati e impazienti. Io non escludo che ce la possano fare».

(foto di copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO + ANSA/GIUSEPPE LAMI)