Cosa cambia con il Jobs Act

Superamento dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Riforma degli ammortizzatori sociali. Introduzione di un rapporto a tutele crescenti.  Sono alcune delle novità contenute nella delega sul lavoro, il cosiddetto Jobs Act, ieri approvata definitivamente al Senato con voto di fiducia. Ora l’obiettivo del governo e della maggioranza è quello di approvare entro dicembre i primi decreti delegati.

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Senato - Jobs Act(Foto di Roberto Monaldo da archivio LaPresse)

 

JOBS ACT, ARRIVA IL CONTRATTO A TUTELE CRESCENTI – Il punto principale del provvedimento è sicuramente il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, con tutele che crescono cioè con l’anzianità di servizio, che sarà valido per tutti i neoassunti. Modifiche sono poi previste per l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, con la possibilità di reintegra nel posto di lavoro in caso di licenziamenti illegittimi solo nel caso di licenziamenti nulli o discriminatori e a «specifiche fattispecie di quelli disciplinari», ovvero legati al comportamento del dipendente. Per quanto concerne invece i licenziamenti per motivi economici, per esigenze aziendali, giudicati ingiustificati sarà previsto solo l’indennizzo. Se i decreti delegati arriveranno entra la fine dell’anno sarà possibile usufruire già dal primo gennaio degli sgravi contributivi previsti dalla Legge di Stabilità. Per 3 anni i contributi saranno a carico dello Stato. Le tutele garantite dal vecchio articolo 18 resteranno comunque in vigore per i vecchi assunti con contratto a tempo indeterminato.

JOBS ACT, ADDIO A COCOCO E COCOPRO – Con il Jobs Act dovrebbe finire l’era dei contratti di collaborazione che mascherano un rapporto di lavoro subordinato. L’obiettivo del governo è di sfoltire le decine di forme contrattuali esistenti rendendo il contratto a tutele crescenti come modalità normale di assunzione. Si pensa di creare un testo organico di disciplina delle varie discipline contrattuali e al «superamento» delle collaborazioni coordinate e continuative, i famosi co.co.co. e co.co.pro.

JOBS ACT, CAMBIO MANSIONI PIÚ SEMPLICE – Novità giungono anche sul fronte della flessibilità. Il passaggio da una mansione all’altra in caso di riorganizzazione aziendale, ristrutturazione o conversione sarà più semplice. Viene inoltre rivista la disciplina dei controlli a distanza con la possibilità di controllare impianti e strumenti di lavoro. Per quanto riguarda la cassa integrazione vengono rivisti i limiti di durata del sussidio, che adesso arriva a due anni per la cassa ordinaria e a quattro per la straordinaria. Sarà chiesta inoltre una maggiore partecipazione delle aziende che la utilizzano.

JOBS ACT, NUOVA ASPI – La durata dell’Aspi, nuovo trattamento di disoccupazione introdotto dal governo Monti, sarà poi rapportata alla «pregressa storia contributiva» del lavoratore con l’incremento della durata massima per chi ha alle spalle una carriera contributiva più rilevante (per ora il limite è fissato a 18 mesi nel 2016). Uno degli obiettivi è quello di estendere l’Aspi ai collaboratori fino al superamento di questo tipo di rapporto di lavoro. Infine, l’istituzion di un’Angenzia nazionale per l’impiego con l’obiettivo di semplificare la costituzione e la gestione dei rapporti di lavoro e di ridurre gli adempimenti a carico di cittadini e imprese. L’obiettivo è quello di svolgere tutti gli adempimenti per via telematica. La legge e i decreti delegati entreranno in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

(Foto di copertina di Fabio Cimaglia da archivio LaPresse)

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