Figli e figliastri d’Italia: se un vecchio post social porta alla sospensione e un vecchio video no

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Fratelli d'Italia ha deciso di sospendere il candidato, già coordinatore provinciale a Siracusa, Calogero Pisano per aver inneggiato a Hitler. Ma si scandalizzò per la pubblicazione di un filmato del '96 in cui Meloni definì Mussolini "un buon politico"

La memoria social è una delle grandi opportunità offerte dall’avanzamento delle nuove tecnologie. E in un mondo sempre più perennemente connesso, anche vecchi post pubblicati sul Facebook (o altre piattaforme) possono finire all’interno del dibattito socio-politico. Perché è ovvio che se un personaggio pubblicamente esposto (ma anche un comune cittadino) si ritrova a scrivere che «Hitler è stato un grande statista», inevitabilmente finisce – anche ad anni di distanza – nel classico polverone. Ed è quello che è accaduto a Calogero Pisano, già coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia ad Agrigento e candidato alla Camera dei deputati (nel seggio uninominale della stessa città siciliana) per il partito di Giorgia Meloni. E proprio i vertici dei “patrioti” hanno provato a mettere la parola fine sulla sua esperienza politica, provvedendo con la sospensione «con effetto immediato» (diversi anni dopo le esternazioni su Facebook) del suo candidato.



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Partiamo dall’inizio. Nei giorni scorsi sono trapelati, dalla classica memoria social, alcuni post Facebook pubblicati dal profilo personale di Calogero Pisano (tra il 2014 e il 2016) con inequivocabili messaggi in favore di Adolf Hitler (addirittura paragonato, per capacità dialettiche da “statista” a Giorgia Meloni) e di rivendicazione della “matrice” fascista del suo partito di riferimento: Fratelli d’Italia (lo ha detto lui, come si evince dagli screenshot).



Insomma: Meloni e lo slogan del grande statista tedesco di «70 anni fa» (14 dicembre 102), «Noi non abbiamo mai nascosto i nostri ideali» (17 marzo 2016) e «W tutti i camerati d’Italia» (16 maggio 2016). Questi sono i 3 post recuperati dalla memoria dei social e per cui lo stesso Calogero Pisano ha poi chiesto venia. Ma le scuse non sono bastate al partito che, ovviamente, non ha potuto che prendere la decisione inevitabile. Sospenderlo dal partito.

Calogero Pisano, sospeso da FdI per vecchi post Facebook

Al momento, dunque, il candidato di Fratelli d’Italia al seggio uninominale di Agrigento per la Camera dei Deputati ha perso anche il suo ruolo di coordinatore provinciale. Per via della sospensione con «effetto immediato» arrivata da Fratelli d’Italia (il partito che sembra non essersi mai accorto, negli anni, di avere tra le sue fila un nostalgico – che oggi dice di aver cambiato idea – che non nascondeva a nessuno le proprie “radici”). E la decisione è stata inevitabile. E giusta. Perché l’apologia di fascismo è “anche” un reato in Italia e il siciliano si è spinto oltre, arrivando anche ad esaltare il modello “statista” di Adolf Hitler (che no, non è rimasto nella storia per questo motivo).

Sembra che, dunque, tutte le tessere del mosaico di Fratelli d’Italia si siano rimesse in ordine. Vecchi post del passato vengono puniti con la sospensione. Vecchie esaltazioni di dittatori condannati dagli eventi e dalla storia per le loro brutalità contro l’essere umano (dettate da teorie razziste e non solo), vengono giustamente sanzionate. E tutto per uno o più post Facebook.

Il video di Meloni e Mussolini «buon politico»

Da questo punto di vista, dunque, la decisione di Fratelli d’Italia pare ineccepibile. Giusta. Necessaria. Ma nei Fratelli d’Italia della “famiglia tradizionale” qualcosa è andato storto, facendo figli e figliastri? Come mai, infatti, Calogero Pisano non è stato difeso pubblicamente dal suo partito (e ci mancherebbe altro per via di quanto scritto) mentre si è sollevata una forte indignazione quando la memoria social (sì, sempre lei) fece riemergere un vecchio video di Giorgia Meloni in cui definì – in lingua francese – Benito Mussolini un «buon politico»? In quel filmato, che faceva parte di un servizio mandato in onda nel lontano 1996 dall’emittente transalpina France 3 nella trasmissione Soir 3, colei che molti anni dopo lasciò Alleanza Nazionale per fondare il suo partito – con Guido Crosetto e Ignazio La Russa – che oggi è noto come “Fratelli d’Italia” e si appresta a vincere le prossime elezioni Politiche non batté ciglio parlando del “duce”.

E disse, oltre a definirlo un «buon politico», che Mussolini fece quel che fece per «il bene dell’Italia». Un cliché che ricorda vecchi adagi molto nostalgici (anche oggi). Quelli dicono continuamente «ha fatto anche cose buone». All’epoca di questo filmato “francese”, Giorgia Meloni era giovanissima. Era il 1996 ed era in rampa di lancio per una fulgida carriera politica. Così come era giovane (sicuramente meno di lei, visti i tempi) Calogero Pisano quando scrisse quei post “deliranti” su Hitler, il fascismo e i camerati. Ma per il secondo è scattata la tagliola della sospensione dal partito; per la prima (visto il suo ruolo di leader e deus ex machina), invece, solo forte indignazione contro chi la criticava. Un Fratelli d’Italia allontanato, una Sorella d’Italia rimasta in sella e alla guida. Figli e figliastri di una famiglia tradizionale.