Elon Musk ora ce l’ha anche con Netflix e lo definisce «inguardabile» dopo la notizia del calo degli abbonati

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Il magnate di Tesla ha messo un altro Big Tech nel mirino?

La notizia del giorno per quanto riguarda l’ecosistema digitale, sicuramente, è quella del primo calo di abbonamenti per Netflix. Nel primo trimestre del 2022, il gigante dello streaming è arrivato a perdere ben 200mila abbonati rispetto al periodo precedente. È la prima volta, in dieci anni di vita, che l’azienda subisce una battuta d’arresto così evidente e, anzi, sembra stia arretrando sul mercato. Ovviamente, questa notizia negativa è andata a incidere anche dal punto di vista del mercato azionario, con il conseguente crollo delle azioni della società quotata in borsa. Si sa: quando le cose per un big player del digitale vanno male, di solito arriva il commento di Elon Musk. E anche in questo caso, puntualmente, è arrivato.



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Calo di Netflix, la zampata di Elon Musk



«Il woke mind virus ha reso Netflix inguardabile». Elon Musk ha dato ragione, poi, a chi sosteneva che tutti i film in generale – e non soltanto quelli di Netflix – sono influenzati dalla paura di disilludere chi ha il potere di cliccare sul pulsante del ban. Elon Musk ha quindi chiesto che Netflix si occupasse esclusivamente o per la maggior parte di contenuti fantasy. Una zampata contro quello che il magnate di Tesla – che in questi giorni si sta scontrando con una resistenza piuttosto pronunciata del board di Twitter – ritiene essere l’universo del politicamente corretto. Secondo Musk – che non ha mai nascosto le sue idee per diverse tipologie di piattaforme, non ultima Twitter stessa – questo woke mind virus potrebbe essere dannoso per un progetto come Netflix che, in questi tre mesi, ha subito una battuta d’arresto significativa.

Netflix non ha risposto direttamente a Elon Musk, ma ha analizzato il dato e ha parlato di quello che stava succedendo, invece, al numero degli abbonati. Secondo l’OTT ha inciso di molto la “sanzione” imposta alla Russia, con la conseguente sospensione della piattaforma. Il numero di abbonati sarebbe cresciuto di 500mila unità in questo stesso periodo, secondo Netflix, se non ci fosse stata questa perdita netta di 700mila abbonamenti. Una giustificazione geopolitica a un problema che, tuttavia, aveva mostrato i primi segnali vacillanti nel periodo immediatamente successivo al lockdown più stringente: la crescita boom nel periodo della pandemia non aveva trovato la conseguente stabilizzazione che ci si sarebbe aspettati. Gli eventi successivi hanno indubbiamente dato il loro contributo. Più che il woke mind virus, la questione sembra ruotare intorno alla possibilità di crescere in un mondo privo di distanziamento sociale e con problematiche molto più gravi (come una guerra in corso) che stanno condizionando la vita di tutti i giorni della popolazione mondiale.