Hanno bloccato (di nuovo) il profilo Facebook di Caio Mussolini. Lui: «Sono un perseguitato»

Categorie: Social Network

L'esponente di Fratelli d'Italia annuncia una tutela legale

La storia è ciclica e a distanza di alcuni mesi, tornano a galla ‘denunce’ per motivi già affrontati in passato. La scure di Facebook – che nelle ultime settimane è stata protagonista di pagine oscurare e di algoritmi che hanno messo a rischio anche pagine di satira che non inneggiano a ideologie fasciste anzi, le prendono in giro, come nel caso dei Socialisti Gaudenti – torna a colpire anche Caio Mussolini che parla di un ban di sette giorni per la sua pagina personale sul social di Mark Zuckerberg. L’esponente di Fratelli d’Italia annuncia una battaglia legale.



«Non sono a conoscenza del motivo per cui Facebook ha deciso di sospendere il mio account personale per una settimana – ha detto Caio Mussolini raggiunto telefonicamente da AdnKronos -. È inaccettabile una polizia del pensiero di questo tipo e a questi livelli. Aveva ragione George Orwell che aveva preconizzato il grande fratello che ora ha preso forma grazie alle big tech che decidono autonomamente di sentirsi padrone delle nostre vite, delle nostre idee e dei nostri dati».

Caio Mussolini si sente perseguitato

Una presa di posizione netta anche perché, già in passato (al tempo della sua candidatura per una poltrona nel Parlamento Europeo, l’8 marzo scorso) il social di Zuckerberg preso lo stesso provvedimento. Per quest motivo il Responsabile nazionale del laboratorio tematico Difesa di Fratelli d’Italia ha annunciato di esser pronto ad adire a vie legali contro Facebook, denunciando una discriminazione nei suoi confronti.



La querela a Facebook

«Mi sento perseguitato, come persona e come esponente politico e per questo mi riservo di adire a vie legali – spiega ancora Caio Mussolini adll’AdnKronos -. È sempre più evidente la necessità di un’azione a livello occidentale da parte di tutte le forze che decidono di non allinearsi alla logica del pensiero unico per dare per dare regole chiare e più cogenti ai big della Rete».

(foto di copertina: da video Giorgia Meloni)