Massimo Cacciari contro il Friday For Future: «Ma quale Greta. I ragazzi stiano in classe ad ascoltare gli scienziati»

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L'ex sindaco di Venezia e filosofo non apprezza questa mobilitazione per denunciare il riscaldamento globale

Oggi, venerdì 27 settembre, scenderanno in piazza migliaia di studenti in 150 città italiane per il Friday For Future, la mobilitazione a livello mondiale nata per denunciare i cambiamenti climatici, il riscaldamento globale e tutto ciò che ne consegue a livello di emergenza climatica. Molti di questi ragazzi non andranno a scuola per partecipare a queste marce pacifiche – ispirate dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg -per far accendere i riflettori su un tema ambientale rimasto sopito per moltissimi anni. Un evento che trova alcuni oppositori, tra cui anche Massimo Cacciari.



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Il filosofo ed ex sindaco di Venezia è stato raggiunto telefonicamente da una giornalista del Corriere della Sera con cui ha avuto un breve colloquio conclusosi con un «la conversazione è disturbata, arrivederci». Ma prima di quel saluto e di quella comunicazione interrotta, Massimo Cacciari aveva demolito il Friday For Future e la figura di Greta Thunberg.



Cacciari definisce il Friday For Future «patetico»

«I problemi non si affrontano in termini ideologico-sentimental-patetico, ma in termini scientifici – ha detto Massimo Cacciari -. Userei le ore di queste manifestazioni per fare seminari autogestiti ai quali far partecipare lo scienziato che racconta come va il clima». In sintesi: manifestare, scendere in piazza e saltare ore di lezione non è la soluzione per risvegliare le coscienze. E, proprio parlando di questo argomento, l’ex sindaco di Venezia sostiene che il mondo non ha bisogno di Greta Thunberg per accorgersi dei problemi climatici che sono stati già denunciati dalla scienza per anni.

La linea disturbata e il saluto

Secondo Cacciari, infatti, non serve una bambina – a 16 anni si è adolescenti, però – per far nascere coscienze critiche. Il tutto si sviluppa lentamente, con lezioni e formazioni. La giornalista de Il Corriere della Sera – Virginia Piccolillo – ha tentato di sottolineare come Greta sia stata, comunque la si pensi, un enorme megafono per richiamare all’attenzione sul riscaldamento globale e i cambiamenti climatici come conseguenza del comportamento dell’uomo senza rispettare il pianete Terra, ma l’ex sindaco di Venezia non ci sta e non accetta neanche il paragone con le manifestazioni Sessantottine.



(foto di copertina: ANSA/FLAVIO LO SCALZO)