E così La7 fa il giro completo, ospitando anche ByoBlu a In Onda

La televisione che ha fatto "informazione alternativa" è stata ospitata nello spazio di approfondimento della domenica

04/10/2021 di Gianmichele Laino

Negli ultimi giorni si è registrato un certo dissenso in merito alla scelta di La7 di dar spazio a ospiti che, generalmente, ammiccano al mondo dei no-green pass o dei no-vax. Ne abbiamo parlato già, ad esempio, a proposito della scelta di DiMartedì di ospitare Francesca Donato anche dopo la sua uscita dalla Lega. Nella serata di ieri, la trasmissione In Onda – diventato approfondimento del week-end della teelvisione di Urbano Cairo – ha ospitato, in un verticale che cercava di indagare le ragioni dei complottisti sul web, il direttore della televisione ByoBlu, Claudio Messora.

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ByoBlu a In Onda, la scelta di La7

ByoBlu è un contenitore di “informazione alternativa” che – come ha detto il suo fondatore a La7 – cerca di «dare voce a chi non ne ha». Negli ultimi giorni, per fare un elenco dei suoi contenuti più recenti, ha pubblicato articoli con questi titoli: «Nessuno ha mai scoperto le Americhe», «Lo studio giapponese sulla bio distruzione del vaccino Pfizer conferma la tesi di Stefano Scoglio?», «Le piazze degli italiani – l’Italia contro il green pass», «Senza terza dose niente green pass: la linea dura di Israele».

La7 lo ha presentato così: «Claudio Messora è stato musicista, capo della comunicazione del M5S a Bruxelles, oggi in vetta alle classifiche c’è un titolo che ha pubblicato lui. ByoBlu è un sito, una casa editrice, un progetto di televisione supportato dai cittadini. Quelli di ByoBlu dicono di dar voce alle opinioni del 30% dei cittadini del Paese che sui grandi media non vengono rappresentate. Si tratta delle posizioni no-vax e di quelle contro il green pass obbligatorio, ma anche ad esempio di quelle contro l’euro». Inoltre, alla fine del servizio di presentazione di In Onda, si parla della scelta di YouTube di aver oscurato il canale che ByoBlu aveva aperto sulla piattaforma e di quella di Google di bloccare gli introiti pubblicitari derivanti proprio dalle visualizzazioni dei suoi contenuti (ovviamente, stiamo parlando degli spazi pubblicitari che Google stessa offre ai produttori di contenuti online). Per descrivere quest’ultimo aspetto, la trasmissione In Onda pone questo interrogativo circa il comportamento di Google: «Sacrosanta battaglia contro le fake news o rogo del sistema contro gli eretici?». 

Claudio Messora si è confrontato per buona parte della trasmissione con Maurizio Molinari, direttore di Repubblica, uno dei quotidiani più letti d’Italia, insieme al Corriere della Sera. Ha avuto a disposizione uno spazio su una televisione nazionale in una vetrina di approfondimento discretamente seguita dai cittadini. Sui social network, questo dibattito ha avuto un’accoglienza duplice: i commenti negativi arrivano da chi ha approfondito, in questi anni, il dibattito sulla disinformazione online, mentre i commenti positivi fanno capire quanto sia estesa, d’altro canto, la platea di lettori di ByoBlu. Insomma, a dispetto di quanto si dice, ByoBlu ha un seguito che – potenzialmente – può superare l’audience della trasmissione In Onda su La7. Quello che la presenza in televisione ha concesso a Claudio Messora è una sorta di autorevolezza che solo il mezzo televisivo riesce a dare a determinati progetti. La domanda da fare a La7 è: ce n’era davvero bisogno?

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