Sarà una provocazione, ma forse Matteo Renzi ci crede veramente. Nella sua intervista a Il Messaggero, l’ex segretario del Partito Democratico ha proposto un nome per ricoprire la carica di ministro della Sanità nel prossimo governo giallorosso (mentre sono ancora in corso le trattative e le consultazioni a Montecitorio). Si tratta del noto immunologo Roberto Burioni. Una provocazione? Ricordiamo che una buona parte dei rappresentanti del Movimento 5 Stelle ha portato avanti battaglie e teorie no vax e anti-vax.
«Alla fine sceglieranno Conte, Di Maio e Zingaretti – ha detto Matteo Renzi a Il Messaggero -, ma mi piacerebbe che alla Sanità andasse uno come Burioni, con l’assenso anche grillino. Poi magari il prof non accetterebbe. Ma per dire che la proposta di scegliere persone di qualità è sempre vincente». Troppe incognite per un piano simile. Prima di tutto difficilmente il Movimento 5 Stelle acconsentirebbe a una candidatura di questo tipo, proprio per gli ideali no vax su cui hanno spesso fatto campagna elettorale.
In secundis, c’è proprio il parere di Roberto Burioni che potrebbe non accettare un incarico di questo tipo. Il noto professore e immunologo, infatti, ha le spalle larghe e difficilmente si intimorisce davanti alle critiche – come dimostrano anche i suoi profili social -, ma finire nella baraonda di una maggioranza che (al netto di quel che voglion far passare i diversi protagonisti) ha due anime completamente diverse, non sembra poter avere un grande appeal per abbandonare tutto e tentare l’avventura alla Sanità.
Anche se, occorre ricordarlo, nel gennaio scorso fu Beppe Grillo (proprio insieme a Matteo Renzi) ad aderire al patto per la scienza proposto da Roberto Burioni. Una scelta che provocò il malcontento di Luigi Di Maio che si sfogò con i suoi collaboratori contestando la scelta fatta dal garante del Movimento 5 Stelle.
(foto di copertina: ANSA/CLAUDIO GIOVANNINI + ANSA/ ETTORE FERRARI)