Brescia, il sindaco firma l’ordinanza per chiudere la piazza: «Assembramenti, nonostante i vigili»

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Le parole di Emilio del Bono dopo le scene di ieri in Piazzale Arnaldo

Piazzale Arnaldo a Brescia è uno dei luoghi per eccellenza della cosiddetta movida, termine ormai abusato ma che ci fa immediatamente capire a cosa ci riferiamo in questo periodo. Il sindaco Emilio del Bono, viste le scene immortalate da cittadini comuni sui social network e da giornali della stampa locale, ha deciso di firmare un’ordinanza per chiuderla e dare un forte segnale contro gli assembramenti. Proprio Brescia e la sua provincia sono state tra le città più colpite d’Europa dall’epidemia di coronavirus e quello che è accaduto ieri ha lasciato una forte impronta nel primo cittadino.



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Brescia chiude piazza, la decisione del sindaco dopo la movida di ieri sera



«Domani – ha scritto il sindaco sui social network – firmerò ordinanza di chiusura serale di Piazza Arnaldo per questo fine settimana. Troppe persone, assembramenti nonostante la presenza significativa di Polizia locale. Quindi è bene dare un segnale chiaro. In settimana si definirà con gestori dei locali e con l’ausilio della Questura la gestione della Piazza e delle vie limitrofe durante la sera».

Brescia chiude piazza Arnaldo, come si è arrivati alla decisione

Nella serata di ieri, la polizia municipale è stata costretta a intervenire proprio all’interno di Piazza Arnaldo, creando una sorta di cordone per evitare ulteriori accessi al luogo pubblico dopo la mezzanotte. Una scelta che si è resa necessaria in virtù delle numerose segnalazioni arrivate direttamente da uno dei luoghi più centrali della città lombarda.



Nella sola provincia di Brescia, dall’inizio dell’epidemia, si sono registrati 2.456 decessi e oltre 12mila contagi, mentre della città amministrata da Del Bono le vittime sono state 407. «Si tratta – ha detto il sindaco in risposta a un commento sulla sua decisione – di migliaia di persone che vanno gestite dentro e fuori la piazza». Tra le varie risposte dei cittadini, ci sono quelle delle persone che hanno perso i propri familiari o che hanno affrontato situazioni difficili a causa del coronavirus. I toni sono quelli dell’indignazione che ha fatto da padrona in questi ultimi giorni: ma questa volta, c’è stata corrispondenza con un atto amministrativo concreto che, al momento, dovrebbe limitarsi al solo finesettimana.