Il vaccino ci renderà tutti ripetitori di reti bluetooth. Non lo dice, ovviamente, la scienza. Lo dicono gli arcinoti complottisti di quella realtà eterea chiamata “web” che sui social continuano a condividere deliranti versioni no vax. L’ultima riguarda proprio il tema bluetooth e vaccinati. Ci sarebbe solamente da ridere leggendo questa strana teoria, ma in molti ci stanno credendo veramente.
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Come riporta Bufale.net, tra social e chat si stanno diffondendo screenshot che mostrano alcune reti Bluetooth ritenute “sospette” – senza ragione – da parte di questi complottisti. Alcuni commentano: «Se leggete al centro c’è una strana sequenza», altri dicono che ci sono anche altre varianti di questo nome della rete (64:xx:xx:xx:xx:08). Alcuni di questi utenti, nella loro versione dei fatti, sostiene che tutto ciò è comparso solamente dopo aver ricevuto una dose di vaccino. Ovviamente non sappiamo – per fortuna esiste la privacy – se i soggetti in questione abbiano realmente avuto il prodotto anti-Covid.
Sta di fatto che la correlazione bluetooth e vaccinati è una questione inesistente. Ma un dettaglio lo abbiamo. Come spiegò – smentendo – FactaNews solo qualche settimana fa, questa bufala complottista non è stata partorita in Italia. Arrivata dall’estero, attraverso un delirante video che non dimostrava assolutamente nulla, in molti hanno creduto alla versione di un uomo che – seduto all’interno di un locale – si è trovato davanti a una rete denominata AstraZeneca_ChAdOx1-S. Abilissimi nel condividere qualsiasi cosa compaia in rete, ma pigri nel cercare di far funzionare il cervello e fidarsi di fonti certificate, migliaia di persone hanno condiviso quel filmato, rendendolo un fenomeno virale.
Purtroppo hanno dimenticato un fattore basilare delle reti (vale per il Wi-Fi, ma anche per quelle Bluetooth): chiunque può dare un nome diverso rispetto a quello originario a una rete di cui è proprietario. Insomma, chiunque – ora – può accedere alle impostazioni del proprio smartphone e dare un nome qualsiasi al proprio dispositivo (il nome, infatti, non è propriamente della rete, ma del dispositivo che fa da ponte per la trasmissione). Eppure ci credono. Ancora.