Giorgia Meloni trova accordi con Ungheria e Polonia sul blocco navale, ma dimentica di non essere al governo

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La leader di FdI ha parlato a Uno Mattina come fosse un ministro

Forse durante la notte tra domenica e lunedì deve esser successo qualcosa: il governo è caduto, Lega e Movimento 5 Stelle hanno optato per il divorzio e Sergio Mattarella ha affidato il nuovo incarico a una maggioranza formata dal Carroccio e da Fratelli d’Italia, con tanto di nuovi ministri. Troppi eventi da circoscrivere in una sola lunga notte, ma dalle parole di Giorgia Meloni sembra proprio che FdI sia passata a essere una forza di governo e non un più un partito di opposizione. Intervenuta a UnoMattina (su Rai1) ha parlato di accordi sul blocco navale vecchio sogno elettorale anche di Matteo Salvini() trovati con altri Paesi, come se fosse lei fosse un ministro.



«Il tema chiudere i porti non risolve la questione. Il problema non si risolve se non si attiva il blocco navale con la Libia, il punto è impedire che i barconi partano dall’Africa – ha detto Giorgia Meloni a UnoMattina parlando del tema dei migranti e dell’ultimo caso Sea Watch -. Ho già la disponibilità di Ungheria e Polonia per attivare il blocco navale, ho parlato con Orban e Kaczyński».

Blocco navale, l’inutile accordo tra Giorgia Meloni la Polonia e l’Ungheria

Viktor Orban e Jarosław Aleksander Kaczyński sono rispettivamente il presidente dell’Ungheria e della Polonia. Due personalità tipicamente sovraniste che – tra le altre cose – non hanno mai appoggiato (o difeso) l’Italia quando l’Europa ha minacciato procedure di infrazione o redarguito le politiche del governo Lega-M5S. Anzi, in più occasioni hanno tenuto a sottolineare come non ci sia alcuna intenzione di pagare i debiti del Bel Paese. Ma questo è un discorso secondario e già affrontato in passato, al netto dei proclami elettorali.



 

Boutade da campagna elettorale

Giorgia Meloni, infatti, parla di questi accordi con Orban e Kaczyński. Come se lei fosse un ministro o avesse il potere e le possibilità di siglare intese su temi come il blocco navale. In realtà, Fratelli d’Italia resta (ancora) un partito di opposizione, in attesa di capire quale sarà il futuro della maggioranza Lega-M5S. Non si è mai visto un Paese in cui ad annunciare accordi sia un partito di opposizione, ma in clima elettorale tutto è consentito e tutto è lecito. ANche far credere di avere un potere che non si ha e non si può avere.

(foto di copertina: ANSA/CESARE ABBATE)