La Cassazione si è pronunciata in maniera molto interessante sul fenomeno complessivo dei bitcoin. In modo particolare, nella sua sentenza 44337/2021, ha stabilito che la criptovaluta non può essere proposta sui siti web come una sorta di “oro digitale”, perché tutto questo equivarrebbe ad ammettere che l’utente, acquistando un bitcoin, stia facendo un investimento finanziario.
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Dunque, è stato convalidato il sequestro della piattaforma che stava proponendo questa criptovaluta come “oro digitale”. La sentenza, da questo punto di vista, è stata molto chiara e inaugura una nuova strada nel rapporto tra gli utenti e il bitcoin. La vendita di criptovalute, in pratica, è disciplinata dal testo unico sugli investimenti finanziari soltanto nel caso in cui viene pubblicizzata come tale, riporta Il Sole 24 Ore.
La sentenza della Cassazione ha replicato, nei fatti, la decisione del tribunale del Riesame di Parma che aveva validato il provvedimento.