La legge sul biotestamento deve aspettare ancora: l’esame in Senato rimandato a settembre

Sarebbe dovuta iniziare oggi, 25 luglio, la discussione in Senato della legge sul biotestamento, ma dovrà aspettare settembre e poi, forse, restare bloccata sul finire della legislatura. La misura, approvata a Montecitorio lo scorso aprile sull’onda del clamore suscitato dalla morte di dj Fabo, è rimasta bloccata alla Commissione Igiene e Sanità del Senato, dove le opposizioni hanno presentato 3.000 emendamenti.

BIOTESTAMENTO, LA LEGGE RISCHIA DI SALTARE

A lanciare l’allarme sul fatto che la legge sul biotestamento possa saltare è stata l’Associazione Luca Coscioni. Ieri in una nota la co-presidente dell’associazione Mina Welby e Matteo Mainardi, membro della Giunta, hanno fatto sapere in una nota:

La legge rimane ancora ostaggio della Commissione Igiene e Sanità, dove solo da questa settimana inizierà l’esame degli emendamenti dopo una sospensione di quasi un mese. Se il Senato dovesse decidere di non portare in Aula domani la legge, ciò ne comporterebbe un pericoloso slittamento della trattazione, facendo apparire sempre più chiaro l’obiettivo dei partiti di opposizione tanto quelli di maggioranza, anche contro la buona volontà di tantissimi loro Parlamentari: far saltare la legge sul testamento biologico anche in questa legislatura

Welby e Mainardi hanno fatto appello agli 11 capigruppo del Senato, ricordando loro le 121.000 persone che hanno firmato per la legge di iniziativa popolare sul biotestamento: «È giunto il momento di impegnarvi affinché anche l’Italia – ultima in Europa – riconosca il diritto di ogni persona a decidere in autonomia sul proprio corpo, sulla propria vita e sul proprio fine vita».

BIOTESTAMENTO, L’ESAME DEL SENATO RIMANDATO A SETTEMBRE

Ieri la presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi, ha dichiarato: «Se il numero degli emendamenti resterà tale, propongo di andare direttamente in Aula senza il mandato del relatore, per passare cioè a un esame degli emendamenti direttamente da parte dell’Aula».

«Bene: è questa la strada da seguire!», hanno ribattuto Filomena Gallo e Marco Cappato, a nome dell’Associazione Luca Coscioni, osservando che «visto però che è ormai scontato che i 3 mila emendamenti non saranno mai ritirati, non c’è davvero alcun motivo per perdere altre due settimane di lavoro d’Aula e aspettare settembre», invitando così la presidente a trasmettere subito all’aula la legge sul biotestamento, per «consentire che la discussione e votazione sia incardinata prima della pausa estiva».

Secca la risposta della presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato: «Ma come si fa, ci sono delle persone che si sono iscritte nel dibattito generale, ci sono tremila emendamenti che vanno discussi, illustrati, mandati alla Commissione Bilancio che li deve rimandare indietro per votarli. Così sono le regole». La senatrice Pd De Biasi si giustifica: «Ho chiesto di ridurre gli emendamenti, dopodiché le giornate sono di 24 ore. Abbiamo fatto anche sedute notturne e nel caso continueremo a farlo ma le regole democratiche vogliono che ci sia anche il tempo per la discussione». E commenta così l’ipotesi di andare in aula senza il mandato al relatore: «Il dovere di un presidente di Commissione è quello di portare a termine il lavoro di Commissione per poi portarlo istruito in aula. Certo, andare in aula senza il mandato al relatore è sempre una possibilità: se ci fosse un ostruzionismo che ad esempio impedisce di prendere delle decisioni per tempo. È chiaro che a quel punto si porrà il problema».

CAPPATO: «SICCOME C’ERANO DA DISCUTERE I VITALIZI NON HANNO DISCUSSO IL BIOTESTAMENTO»

Palpabile la delusioni di chi attendeva da tempo l’approvazione della legge sul biotestamento. «Siccome c’erano da discutere i vitalizi non hanno discusso il biotestamento. Forse non è chiaro cosa significhi per la vita delle persone».

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BIOTESTAMENTO, IL POST DI ENRICO MENTANA

Gli fa eco anche il direttore del Tg La7 Enrico Mentana, da sempre in prima linea per il biotestamento: «Ve li ricordate sì i paroloni e i solenni impegni pronunciati dalla politica a caldo dopo la morte assistita in Svizzera di dj Fabo? Quella legge sul biotestamento passata a furor di popolo alla Camera è stata sepolta sotto una montagna di tremila emendamenti al Senato». «Vedrete – prosegue su Facebook Mentana – che riusciranno a non votarla, e finita la legislatura si azzera tutto. Fanno prima a condannare Cappato per averlo portato a morire, quel povero dj Fabo».

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«Io sono molto affezionata alla Associazione Luca Coscioni, partecipo alle loro iniziative, ho con loro un dibattito molto proficuo, loro fanno bene anche ad essere preoccupati perché è giusto che ci sia una spinta sociale. Sinceramente, però, la preoccupazione è una cosa, l’ingenerosità è un’altra», ribatte la presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi (Pd). «Loro sanno perfettamente che stiamo lavorando con convinzione e con determinazione – sottolinea la senatrice – Quindi magari se i toni, oltre ad essere appassionati, come è giusto che sia, fossero anche un po’ più rispettosi del nostro lavoro forse magari conviene un po’ a tutti».

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