Il coordinamento dei paesi europei nella difesa dei diritti dei minori in rete
Better Internet for Kids mira, in ogni paese europeo, ad accrescere la conoscenza di minori, genitori e insegnanti sulla sicurezza in rete
15/05/2022 di Ilaria Roncone
L’Unione Europea si sta muovendo in maniera capillare per garantire maggiori diritti e protezione ai minori quando navigano in internet. Nel corso degll’EU Open Day a cui abbiamo partecipato in qualità di Digital EU Ambassadors abbiamo avuto modo di approfondire la questione con Annarita Silverii, Communications Officer presso European Schoolnet che lavora per Better Internet for Kids. Di che cosa si tratta? «Un progetto finanziato dalla Commissione europea che ha lo scopo di accrescere la conoscenza e le iniziative per creare un’esperienza online, migliore e più sicura pur restando divertente soprattutto per le persone più giovani e per gli adolescenti». Non solo bambini e teenager, però, poiché viene riconosciuto il valore del coinvolgimento di genitori e insegnanti: «Sono questi gli ambienti in cui i bambini hanno spesso più bisogno di essere seguiti e supportati».
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Better Internet for Kids e la rete di centri per la sicurezza online
In Europa esiste una «rete di centri per la sicurezza online, o Safer Internet Center, e ce n’è uno in ogni paese del territorio europeo. Per l’Italia il punto di riferimento è Generazioni Connesse. Ognuno di questi centri si occupa di sviluppare tutta una serie di eventi, iniziative e risorse quali guide, giochi, webinair e incontri che mirano a stimolare la conoscenza delle opportunità e dei rischi che tutti dobbiamo affrontare ogni giorno online».
A ogni centro, spiega Silverii ai microfoni di Giornalettismo, corrisponde una helpline: «A loro ci si può rivolgere in caso di bisogno per riportare problemi gravi nell’utilizzo di internet». Better Internet for Kids si occupa, inoltre, del coordinamento del Safer Internet Day (la giornata per la sicurezza in rete): «In particolare, ci occupiamo di coordinare le campagna sui social media e gli eventi in giro per l’Europa e per il mondo». Non solo bambini e giovani, quindi, ma una rete che coinvolge anche gli adulti riconoscendo loro un ruolo di guida che va svolto nel migliore dei modi.
Genitori e formazione sull’utilizzo dei social: dati in crescita
Abbiamo parlato anche con Paola Rando, responsabile dello sviluppo di progetti europei per Child Focus – fondazione belga che si occupa dei diritti dei minori e che corrisponde un po’ al nostro Telefono Azzurro -: «Lavoriamo a livello europeo con altri partner per lo sviluppo di un migliore internet per i bambini e per il loro entourage. In questo momento stiamo lavorando per sensibilizzare i genitori sull’utilizzo dei social media sviluppando formazioni rispetto a differenti tematiche. In tutto abbiamo cinque corsi di formazione tra social media, privacy online, sexting, cyber harassment e gaming».
Il progetto risulta essere virtuoso e replicato, considerato che in Belgio ha preso piede dieci anni fa e che altri paesi europei stanno seguendo le orme lasciate. «L’adesione rispetto a progetti di formazione come questi è in crescita: abbiamo molti genitori che si iscrivono perché vogliono capire quale è l’utilizzo che i loro figli fanno dei social media e loro stessi vogliono capire cosa possono fare per aiutare i loro figli ad utilizzare meglio i social. Spesso i genitori tendono ad avere paura di questi social media, non sapendo bene come approcciarsi all’utilizzo, mentre notano che i figli conoscono molto più di loro». In questa ottica, quindi, nascono corsi che mirano a colmare questo gap così che i genitori possano «discutere e approcciarsi meglio a queste tematiche e alle relative problematiche, trovando soluzioni discutendo tra genitori e figli».