La lunga processione dei camion dell’esercito che portano via da Bergamo le bare dei defunti

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La camera mortuaria della città è strapiena

Una lunghissima fila di camionette dell’esercito. Il loro rimorchio non è pieno di soldati o di armamentari, ma delle bare Bergamo. I feretri delle vittime dal coronavirus non riescono più a entrare all’interno della camera mortuaria della città lombarda e, per questo motivo, è stato chiesto aiuto all’esercito affinché possa portare queste bare fuori dalla città, in direzione Emilia-Romagna, dove esistono strutture più grandi per una circostanza straordinaria come questa, o in altre regioni italiane che hanno offerto la propria solidarietà.



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Bare Bergamo, la lunga fila delle camionette dell’esercito per portarle via

Aveva già fatto scalpore la notizia delle 11 pagine di necrologi su L’Eco di Bergamo, il giornale della città che utilizzava da sempre questa formula per comunicare ai cittadini i defunti degli ultimi giorni. Nell’emergenza coronavirus, le morti non si contano più. E la camera mortuaria di Bergamo non riesce a contenere tutte le bare per tutte le vittime che si sono registrate in questi giorni, così come il forno crematorio della città (l’unico presente a Bergamo) non riesce a espletare regolarmente tutte le sue attività.



Matteo Salvini ha voluto condividere questa fotografia sui social network, accompagnandola da questo commento: «L’Esercito porta le bare fuori da Bergamo, per la cremazione fuori dalla Lombardia, una terra messa a prova durissima, che lotta senza tregua contro il male. È un’immagine straziante, che colpisce con la forza di cento, mille pugni. Chi crede, si raccolga in preghiera prima di addormentarsi. Chi non crede, si stringa idealmente a questi nostri fratelli e sorelle, a una comunità devastata, che oggi piange oltre ogni misura, che vuole risorgere, che ha bisogno dell’abbraccio commosso e del sostegno di tutti gli Italiani».

Ma è solo uno dei tanti commenti sui social network che, in queste ore, stanno accompagnando questa immagine che ha davvero una forza dirompente e che davvero fa comprendere la natura dell’emergenza, soprattutto in un’area – come quella di Bergamo e di Brescia – che è attualmente ancora devastata dal contagio da coronavirus, con 4305 casi a Bergamo e 3784 casi a Brescia.