Il lapsus di Barbara Lezzi sulle «persone più ambienti» che beneficiano della prescrizione | VIDEO

11/02/2020 di Redazione

Barbara Lezzi esponente del Movimento 5 Stelle e già ministro per il Sud nel governo Conte I, nella giornata di ieri, è stata ospite ad Agorà per parlare della prescrizione e della riforma Bonafede che, attualmente, si trova al centro del dibattito politico. La riforma, infatti, è oggetto del contendere per una questione tutta interna alla maggioranza: Italia viva, il partito di Matteo Renzi, vorrebbe cambiarla, trovando l’opposizione del Movimento 5 Stelle e del Pd. Addirittura, negli ultimi giorni, sembra essere diventata una questione relativa alla stabilità del governo, con Italia Viva che ha minacciato una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

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Barbara Lezzi e le persone più ‘ambienti’

Ecco perché se ne parla molto nei dibattiti televisivi, come quello che si è svolto ad Agorà, ed ecco perché è stata chiamata Barbara Lezzi – esponente della prima ora del Movimento 5 Stelle – per portare il punto di vista del suo partito su uno dei temi centrali del Movimento delle origini. Tuttavia, la sua presenza ad Agorà non è scivolata via senza conseguenze. Nel momento più intenso del dibattito in studio, infatti, la Lezzi ha affermato: «C’è un’intenzione della politica a non procedere alla riforma dei processi – ha detto la Lezzi -. La riforma della prescrizione è già legge: quello che a me interessa è che non ci siano più delle persone che non ricevano giustizia. Chi ha ottenuto la prescrizione sono le persone più ambienti, come Berlusconi».

Già, Barbara Lezzi ha detto proprio così. Oggi, la sua uscita ad Agorà è diventata improvvisamente virale. Non fosse altro per i precedenti: l’ex ministro, infatti, è passato alla storia delle dichiarazioni politiche in tv per il suo collegamento tra l’utilizzo dei condizionatori e l’aumento del Pil, oltre che per aver confuso il totale dei gradi di un angolo giro (370° in luogo di 360°). Adesso, l’ennesimo lapsus che non è stato perdonato dal web.

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