Obama: «Hillary avversaria formidabile. Faceva tutto come me, ma stando sui tacchi»

26/01/2016 di Redazione

Hillary Clinton è stata una «sfidante formidabile», «ha dovuto fare tutto quello che ho fatto io, ma stando sui tacchi». «Aveva tenacia, determinazione e forza. E in più doveva svegliarsi prima di me ogni mattina per farsi sistemare i capelli». Sono questi alcuni dei passaggi delle dichiarazioni rilasciate dal presidente americano Barack Obama in un’intervista al quotidiano americano Politico, pubblicata oggi anche sul Corriere della Sera. L’inquilino della Casa Bianca ha parlato della sua avversaria alle primarie e di chi oggi si sfida per succedergli, come Bernie Sanders e Donald Trump:

In Iowa, Bernie Sanders è un candidato che sembra rispondere a queste caratteristiche. Rivede in lui qualcuna delle doti e abilità di cui lei stesso ha dato prova in passato?
«Non c’è dubbio che Bernie si sia ben calato in un filone della politica democratica che intende rompere con i termini del dibattito fissati da Ronald Reagan ormai trent’anni fa, e che non ha paura di sfidare i luoghi comuni e parlare senza peli di disuguaglianze e revisione delle politiche progressiste. Tutto questo fa presa sulla gente, ed è facile intuirne le ragioni. Credo che Hillary Clinton incarni il riconoscimento del fatto che tradurre i valori in governance e tener fede alle promesse è, in definitiva, il vero compito della politica. Hillary è una persona idealista e progressista, con tante battaglie combattute in prima linea alle spalle, e anche tante sconfitte subìte».
C’è un limite oltre il quale non si può andare? Nel suo primo discorso inaugurale lei pose l’accento sull’importanza di un confronto civile. Quando e come si potrà frenare Trump?
«La mia speranza — non solo per me e per il Partito Democratico, ma anche per il Partito Repubblicano e per l’America in generale — è che questa sia una manifestazione della frustrazione e della rabbia su cui gente come Trump e, in una certa misura, lo stesso Cruz fanno leva. Dopo che le avranno sfogate, gli elettori repubblicani si calmeranno e si chiederanno a chi intendono affidare il governo del Paese e le decisioni sul nostro futuro».

E ancora:

Tornando a Hillary… Pensa che essere stata segretario di Stato le abbia reso più difficile tornare a fare campagna elettorale?
«Beh, all’inizio sei sempre arrugginito se hai smesso di farlo, perdi tono. Ma le altre cose che ricorderò sempre di lei sono la sua forza, determinazione, tenacia, risolutezza durante quelle primarie dell’Iowa. Abbiamo avuto una battaglia più competitivo, lunga e costosa battaglia per le primarie della storia americana. E lei ha dovuto fare tutto quello che ho fatto io, ma come Ginger Rogers, stando sui tacchi. Ha dovuto svegliarsi prima di me perché doveva farsi i capelli, doveva gestire tutte le aspettative che c’erano su di lei. Ha avuto un compito più duro di me».

(Foto: Evan Vucci – Pool / Getty Images)

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