Il pasticcio sulla Banca Popolare di Bari e quella crisi minacciata dai renziani

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La ricostruzione della delicata giornata di ieri in merito al caos sulla Banca Popolare di Bari: scenari di crisi nella maggioranza?

La notizia, che fino a venerdì sera era ufficiosa, trova conferma all’ora di cena: arriva il commissariamento per la Banca Popolare di Bari. In un comunicato pubblicato sul sito, si legge che la Banca d’Italia «ha disposto lo scioglimento degli Organi con funzioni di amministrazione e controllo dell’istituto e la sottoposizione della stessa alla procedura di amministrazione straordinaria, ai sensi degli articoli 70 e 98 del Testo Unico Bancario, in ragione delle perdite patrimoniali».



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Conte: «Sistema bancario italiano solido». Ma poi arriva la smentita

La vicenda sulla crisi che ha colpito la Banca Popolare di Bari ha subito un’accelerazione repentina, probabilmente non preventivata neanche da Giuseppe Conte. Il premier, parlando nel pomeriggio di ieri in conferenza stampa da Bruxelles, aveva assicurato che «il sistema bancario italiano è solido e in buona salute, negli ultimi due anni ha compiuto grandi progressi. Al momento non prevediamo nessun intervento per nessun istituto». Ma in serata, la Vigilanza di Bankitalia ha convocato il cda della banca per discutere in merito all’attuazione di un’azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato e di ex dirigenti dell’istituto. Secondo quanto si apprende, l’istituto sarebbe alle prese con un piano di ristrutturazione con un aumento di capitale fino a un miliardo di euro.



A Palazzo Chigi, anche per la convocazione tardiva di venerdì sera, quando molti hanno lasciato Roma, sono in pochi a partecipare al consiglio dei ministri: oltre il presidente del consiglio Giuseppe Conte, ci sono i ministri dell’Economia Roberto Gualtieri, del Lavoro Nunzia Catalfo, dell’Interno Luciana Lamorgese, degli Affari europei Enzo Amendola e del Sud Giuseppe Provenzano. Il cdm che si è tenuto in serata è durato circa un’ora e si è concluso intorno alle 22.40, senza l’approvazione di alcun decreto. Il governo si è detto «pronto ad assumere le iniziative necessarie alla piena tutela degli interessi dei risparmiatori e a rafforzare il sistema creditizio».

Il governo litiga sul salvataggio della Popolare di Bari

Un caos che rischia di minare la già delicata situazione sulla stabilità del governo. Come preannunciato, Italia Viva non ha preso parte alla riunione del Cdm, convocato «senza alcuna condivisione e dopo aver espressamente escluso ogni forzatura o accelerazione su questa delicata materia segnando un gravissimo punto di rottura nel metodo e nel merito», accusa Luigi Marattin, vicepresidente dei deputati renziani. «Stupisce che chi per anni ci ha attaccato demagogicamente su provvedimenti finalizzati a sostenere i risparmiatori si renda oggi responsabile di una operazione incredibile, finalizzata più a salvaguardare le responsabilità di chi doveva gestire e/o vigilare e non l’ha fatto. Italia viva non parteciperà al consiglio dei ministri e si riserva di valutare in aula quale posizione assumere», dichiara Marattin.



«Dopo che per anni i 5Stelle hanno costruito contro di noi la retorica sulle banche, oggi con il Pd votano in Cdm a difesa di chi avrebbe dovuto ben amministrare. Noi non ci stiamo e non parteciperemo a questo voto. In attesa di vedere come lo giustificheranno», dichiara Ettore Rosato, coordinatore di Italia Viva.

Il Pd, per bocca di Andrea Orlando e Dario Franceschini, commenta: «I ministri del Pd hanno partecipato al Consiglio dei Ministri. In ogni scelta di governo, e a maggior ragione quando si tratta di tutelare i risparmi dei cittadini, noi mettiamo doverosamente senso di responsabilità. Le minacce, le aggressioni agli alleati, le assenze per fare notizia, le lasciamo ad altri».

Non si è fatta attendere la risposta di Luigi Di Maio: «C’è un problema con la Banca Popolare di Bari ma noi dobbiamo andare a vedere a chi hanno prestato i soldi: pensiamo a un decreto che aiuti i risparmiatori, non gli amici delle banche. Serve una riflessione sul decreto».

Infine, anche la Lega ha voluto dire la sua sulla delicata vicenda: «Come può nel giro di poche ore il premier sostenere che sulla Banca Popolare di Bari non ci sarà nessun intervento salvo convocare un cdm d’urgenza a distanza di poche ore mentre Bankitalia ordina il commissariamento dell’istituto? Un pacato ‘no comment’ avrebbe evitato una farsa e sarebbe stato più serio anche a mercati aperti. Vorremmo capire cosa è successo: dal tutto bene al fallimento. Siamo nelle mani di una persona instabile o incapace che guida il governo del Paese. Conte si dimetta immediatamente: facciamo appello ai partiti di questa maggioranza per far finire al più presto questa disastrosa e pericolosa esperienza», hanno detto Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti.

[CREDIT PHOTO: ANSA / FRANCESCO AMMENDOLA]