Come va il mercato delle auto elettriche in Italia?

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I dati del 2023 confermano un trend in crescita, ma di gran lunga inferiore rispetto alla media europea

Ci sono delle evidenze che vengono confermate quotidianamente. Basta mettere il naso fuori da casa (o anche leggere i dati sulle polveri sottili nelle principali città, anche se non è l’elemento primario dell’inquinamento) per capire che il mercato delle auto elettriche in Italia sta prendendo piede in modo molto lento. Colpa dei retaggi culturali, ma anche – in molti casi “soprattutto” – per una questione meramente legati ai costi per l’acquisto. Nonostante le agevolazioni (in caso di rottamazione di vecchi veicoli), molte famiglie e persone non hanno fondi necessari per comprare un’automobile ibrida o elettrica.



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Poi ci sono i dati che confermano questa tendenza. Anche se negli ultimi anni le auto elettriche hanno recuperato quote di mercato (soprattutto confrontando i numeri odierni con quelli del 2020), il gap con il resto d’Europa continua a essere molto cospicuo. In alcuni casi, il confronto è impietoso. Ma c’è un aspetto positivo: nel corso dell’ultimo anno è stata registrata un’importante crescita per quel che riguarda l’installazione delle colonnine di ricarica su tutto il territorio. Questo è l’unico dato che rende l’Italia più sensibile rispetto agli altri Paesi, anche se gli elementi sparsi lungo lo Stivale continuano a non essere sufficienti per rispondere al mercato potenziale.



Auto elettriche in Italia, i dati sulle vendite

Ma quali sono i dati sulle vendite delle auto elettriche in Italia? I numeri arrivano dal VIII White Paper sulla mobilità sostenibile, un rapporto fatto da RePower. Cosa emerge da questa ricerca? Elenchiamo i dati salienti:

Dunque, si parla di crescita in tutti i settori. Ma in modo molto più lento rispetto agli altri Paesi. Per esempio, prendiamo le quote di mercato delle auto elettriche in diversi Paesi Europei:



I Paesi nordici, dunque, la fanno da padrona. L’Italia è ferma al 4,2% ed è di gran lunga sotto la media europea che si attesta al 15,7%. Oltre tre volte maggiore rispetto al nostro Paese.