La storia di Giancarlo e Aurora a Uomini e Donne dimostra che non abbiamo capito niente del revenge porn

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Ci sono linee ben definite, che nemmeno un certo tipo di tv può oltrepassare

Era il 2 aprile 2019. La Camera approvava l’emendamento unitario di diverse forze di governo che introduceva, nel Codice rosso, il reato di revenge porn. A cavallo tra il 3 e il 4 febbraio 2021, quasi due anni dopo l’introduzione del reato nell’ordinamento italiano, si crea una sorta di situazione macchiettistica a Uomini e Donne – uno dei programmi di punta di Mediaset – nel corso della quale un uomo, per cercare di dimostrare di aver avuto una storia con una corteggiatrice, non ha esitato a parlare di video ricevuti sul suo cellulare – inviati dalla donna – e li ha mostrati, nel corso della trasmissione, ai due opinionisti del programma di Maria De Filippi. La storia di Aurora e Giancarlo a Uomini e Donne, forse, dimostra che del revenge porn noi non abbiamo capito proprio niente.



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Aurora e Giancarlo a Uomini e Donne e i video sul cellulare

Giancarlo aveva affermato di aver ricevuto da Aurora alcuni filmati sul proprio cellulare, lasciando intendere che questi ultimi avevano uno sfondo sessuale. Lo aveva detto di fronte alla stessa corteggiatrice che ha provato di ribellarsi in studio e ha chiesto a Maria De Filippi: «Facciamoli vedere a tutta Italia». La conduttrice si è rifiutata – mantenendosi aggrappata a quel minimo di grammatica televisiva che è rimasta intatta in tutta questa vicenda -, ma ciò non è bastato a impedire una sorta di normalizzazione del revenge porn (come ha sottolineato anche Selvaggia Lucarelli – che ha avuto un ruolo di primo piano nell’iter legislativo per l’introduzione del reato – in un suo post Instagram):



Gianni Sperti e Tina Cipollari, opinionisti della trasmissione, hanno spalleggiato Giancarlo, osservando i video in questione e lanciando frecciatine del tipo: «Questo è il massimo che ci puoi far vedere. Quindi significa che ce ne sono altri più spinti?». Il fatto che entrambi abbiano un ruolo di primo piano nel programma, grazie al quale gli spettatori sono fidelizzati, dà una maggiore amplificazione alle loro parole.



Sul revenge porn si possono tirare in ballo casi drammatici. E non serve, forse, paragonare a questo contesto le terribili storie che hanno fatto conoscere al grande pubblico questa pratica, anche attraverso il travaglio personale e vicende che hanno avuto un finale terribile. Quando milioni di persone assistono a tutto questo in televisione senza battere ciglio, tuttavia, significa che questa stessa pratica non. è ancora percepita come reato e che, anzi, trova albergo in una trasmissione televisiva che – da parte sua – poteva benissimo evitare di mandare in onda la scena.

L’epilogo della vicenda si è registrato nella giornata del 4 febbraio. Aurora non si è presentata in studio, mentre Giancarlo – per cercare di limitare i danni – ha chiesto scusa. Ma a tutte le vittime di revenge porn, che hanno rivisto in quella rappresentazione al limite del teatrale una caricatura della loro vicenda, chi chiederà scusa?