Digitalizzare il vastissimo mondo della sicurezza sul lavoro. Una mission importante, che rientra perfettamente nell’ambito del progetto di ammodernamento delle varie strutture che fanno da motore economico per il Paese. A dare un enorme contributo alla causa c’è, da circa un anno e mezzo, AudioSafety una start up innovativa, sviluppata attraverso una partnership con l’università La Sapienza. Il cda dell’Ateneo ha dato il suo via libera il 2 aprile 2019 e ha permesso a tre docenti della facoltà di Ingegneria di partecipare allo sviluppo dell’applicazione. Insieme a loro, altri tre imprenditori si sono cimentati in questa piccola rivoluzione.
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Tra questi Michele Lepore: «Il nostro obiettivo è quello di proporci alle aziende – dice ai microfoni di Giornalettismo – per aggredire e sostituire tutto il mercato nazionale dei manualetti di carta». La sicurezza e le informazioni sui comportamenti da tenere nei luoghi di lavoro, infatti, sono spesso demandati a pile di documenti illeggibili, grattacapo per le aziende, labirinto per i lavoratori.
Un’app, invece, rappresenta un modo snello – e anche più sicuro – per curare questo settore delicato che abbraccia tutto il mondo del lavoro. «L’app si sostanzia di tre parti – spiega Michele Lepore -: la digitalizzazione dei processi per attuare gli obblighi di legge nella sicurezza, la digitalizzazione del passaggio di informazioni di sicurezza ai lavoratori e della vigilanza dei preposti alla sicurezza o dei dirigenti stessi».
Ognuno di questi passaggi viene opportunamente registrato dall’app: «È la prima volta in Italia – afferma Lepore – che questo aspetto viene affrontato in maniera così metodica. Inoltre, l’applicazione prevede una funzione Safety Control, qualsiasi attività viene monitorata, qualsiasi utente avrà a disposizione un alert di avviso quando si avvicinerà una scadenza per le attività relative alla sicurezza sul lavoro, dalle visite mediche, alla presentazione di certificati».
L’app ha già tante richieste e le aziende che se ne servono sono tra le più importanti in Italia. La competitività sul mercato è data anche dal fatto che la start up riesce anche a personalizzare l’applicazione a seconda delle esigenze dell’azienda committente. Un elemento che ha spinto, ad esempio, Ilva a utilizzare questo sistema.
La digitalizzazione della sicurezza potrà contribuire a ridurre la vera piaga degli infortuni sul lavoro: oggi parliamo di 600-700mila infortuni sul lavoro all’anno, molto spesso legati all’assenza di informazione e formazione. Monitorare le attività di questo tipo potrà dare la certezza matematica che il datore di lavoro abbia trasmesso le informazioni corrette per operare in sicurezza e che il lavoratore, a sua volta, le abbia recepite. Anche da questo aspetto passa il futuro del Paese.