Nuovo atto intimidatorio ai danni di Pino Maniaci
03/12/2014 di Maghdi Abo Abia
Nuova intimidazione per Pino Maniaci, direttore di Tele Jato. Oggi sono stati uccisi i due cani della redazione, Billi e Cherie, ritrovati impiccati alla recinzione del loro ricovero in contrada Timpanella. Due giorni fa venne data alle fiamme da ignoti un’auto di Maniaci, una Bmw in disuso da due anni.
«ANDIAMO AVANTI» – «Non ho le forze nemmeno per parlare, non per il gesto in sé ma per l’affetto che avevo nei confronti di questi cani. Se qualcuno è convinto che questi atti possano fermare le inchieste di Telejato e il mio lavoro stanno sbagliando di grosso. Il nostro giornale non si ferma davanti a nulla», ha affermato Pino Maniaci a Meridionews. Marco Salfi, collaboratore di Telejato, ha aggiunto: «Le dinamiche sono tutte d’accertare, al momento non escludiamo nulla. Però questo simile gesto, così aggressivo ai danni di due poveri cani, ci lascia abbastanza sbigottiti».
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L’INTIMIDAZIONE A CAUSA DELLE DENUNCE SULLO SPACCIO DI COCA? – Maniaci ha aggiunto, ripreso da Repubblica, che con Telejato si sta occupando da alcuni giorni di «spaccio di cocaina. La droga in questi ultimi mesi scorre a fiumi nel comprensorio. A qualcuno queste nostre denunce non sono andate giù». I carabinieri stanno indagando sull’accaduto analizzando le immagini delle telecamere di video sorveglianza che potrebbero aver ripreso movimenti sospetti nella zona.
PINO MANIACI E LE MINACCE – Questa è solo l’ultima intimidazione ai danni di Pino Maniaci e Telejato. L’emittente nacque nel 1989 e venne rilevata 10 anni dopo dall’imprenditore edile Pino Maniaci. Negli anni la sua attività si è caratterizzata per le sue notizie relative alla criminalità organizzata, al degrado del clima politico, alle speculazioni sul territorio, con toni di denuncia in un’area a forte presenza mafiosa, da Alcamo a Partinico fino a Corleone e San Giuseppe Jato. Pino Maniaci oggi vive sotto tutela dei Carabinieri a seguito delle minacce ricevute, tra cui un tentativo di omicidio condotto da Michele Vitale, figlio all’epoca minorenne del boss Vito Vitale che nel 2008 tentò di strozzare Maniaci con la sua stessa cravatta dopo l’abbattimento di cinque stalle abusive di proprietà della famiglia.
(Photocredit copertina Facebook Pino Maniaci)