Irlanda, un attacco ransomware manda in tilt il servizio sanitario del paese

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Il sistema sanitario dell'Irlanda è stato paralizzato da un attacco ransomware iniziato la scorsa notte alle 2

Una notte decisamente tribolata per i servizi sanitari irlandesi, presi di mira da un «attacco ransomware Irlanda significativo» che ha causato interruzioni diffuse e una serie di problemi che adesso, come comunicato su Twitter tramite l’account ufficiale HSE Irlanda. Tra i vari problemi riscontrati c’è stato anche l’annullamento di alcuni appuntamento oltre – ovviamente – al tentativo di accesso ai dati dei pazienti. L’ad del servizio sanitario ha parlato di un tentativo «ad opera dell’essere umano» di accedere a una serie di dati archiviati sui server centrali, seppure non ci sia stata la solita richiesta di riscatto per uscire dai sistemi.



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Attacco ransomware Irlanda, problemi del servizio sanitario



I problemi sono cominciati attorno alle 2 del mattino e l’attacco ransomware : «Il sistema IT del servizio sanitario nazionale irlandese è sotto attacco ransomware. Abbiamo preso precauzioni riducendo al minimo il sistema per proteggerlo dall’attacco e permetterci di gestire la situazione con i nostri security partners», si legge su Twitter, con le conseguenti scuse ai pazienti e al pubblico che – nelle scorse ore – hanno riscontrato problemi. Problemi che continuano, considerato che solo venti minuti fa l’account ha dovuto ricordare ai propri dipendenti di tenere spenti i propri pc per gli aggiornamenti in corso.

I problemi stanno continuando

Paul Reid ha spiegato che si è trattato di una «operazione criminale operata a livello internazionale» e che, come evidente, sta lasciando ancora strascichi. Sono diversi gli ospedali che hanno annullato le visite ambulatoriali o hanno contattato i pazienti per dire di non recarsi all’appuntamento. Secondo quanto riporta il The Guardian, il reparto di oncologia dell’ospedale universitario di Cork sarebbe rimasto paralizzato e l’agenzia per l’infanzia e la famiglia Tulsa avrebbe visto tutti i sistemi interni – dalle mail alle segnalazioni per la protezione dei minori – bloccati. Non è passata nemmeno una settimana dall’attacco ransomware a Colonial Pipeline negli Usa che già, dall’altra parte dell’oceano, un’azione della stessa caratura ha messo in ginocchio un altro paese – in un ambito ancor più sensibile e indispensabile, tra l’altro -.