L’attacco ransomware al Ministero della Giustizia francese

Il gruppo Lockbit 2.0 ha annunciato di aver violato i sistemi di sicurezza del dicastero transalpino e minaccia la pubblicazione del contenuto dei file in caso di mancato pagamento del riscatto

28/01/2022 di Enzo Boldi

Prima l’attacco hacker, riuscendo a bypassare tutti i controlli di sicurezza del portale e degli archivi. Poi la richiesta di riscatto da pagare entro e non oltre giovedì 10 febbraio 2022. Questo è la cornice del quadro in cui si inserisce la storia dell’attacco ransomware subito nella giornata di ieri – giovedì 27 gennaio – dai sistemi informatici del Ministero della Giustizia francese. Le modalità sono sempre le stesse: furto dei dati e restituzione solamente dopo aver soddisfatto le richieste economiche avanzate dai pirati informatici.

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A rivendicare l’attacco ransomware di ieri è stato il gruppo di cyber-criminali LockBit 2.o che ha già inviato le sue richieste al Ministero della Giustizia francese presieduto da Nicole Belloubet. Lo stesso dicastero ha fatto sapere di esser stato immediatamente allertato e di aver già iniziato con le classiche procedure previste in caso di attacchi di pirateria informatica di questo tipo: «Il ministero della giustizia è venuto a conoscenza dell’allerta e ha immediatamente provveduto ad effettuare i necessari controlli, di concerto con i servizi competenti competenti».

Ministero Giustizia francese, l’attacco ransomware di Lockbit 2.0

Come riporta Politico, è già iniziato il countdown: due settimane, poi si procederà con la pubblicazione e la diffusione (anche attraverso il dark web) dei file sottratti. Lo stile, dunque, è quello tipico dell’attacco ransom: chi riesce a violare i sistemi informatici di un’ente (ma anche di un’azienda) attraverso questo procedimento, mette una sorta di lucchetto ai contenuti, crittografandoli. E questo processo mette a rischio proprio quei dati, in quanto si tratta di un’azione irreversibile. Per poterli riavere indietro, infatti, l’unica soluzione è il pagamento del riscatto.

Per la Francia è gia un 2022 da incubo

Le aziende e la pubblica amministrazione transalpina ha iniziato l’anno nel segno degli attacchi hacker. Quello al ministero Giustizia francese è solo l’ultimo di questo mese di gennaio. All’inizio del 2022, infatti, lo stesso gruppo LockBit 2.0 aveva pubblicato i dati sottratti all’azienda di difesa e sicurezza del Paese, Thales. A dicembre era toccato a all’azienda di energia francese Schneider Electric.

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