L’attacco a Mattarella (pro-impeachment) con 400 profili Twitter in pochi minuti

Nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorso, poche ore dopo il no di Sergio Mattarella alla nomina di Paolo Savona come ministro dell’Economia, il presidente della Repubblica è diventato il bersaglio di un attacco via Twitter con 400 nuovi profili aperti in pochi minuti per chiedere l’impeachment. È quanto racconta oggi il Corriere della Sera in un articolo a firma del quirinalista Marzio Breda. Intorno alle due di notte sul social network è stata registrata un’attività anomala. Poi si è attivata la Polizia postale.

Mattarella bersagliato con 400 nuovi profili Twitter dopo il no a Savona

I profili Twitter (che invitavano Mattarella alle dimissioni e contenevano molte volgarità) sarebbero tutti riconducibili ad un’unica origine. Da quelle bacheche sono immediatamente partiti migliaia di messaggi, con ogni evidenza già pronti, con l’unico obiettivo di colpire il capo dello Stato, nelle stesse ore in cui veniva duramente criticato da Lega e Movimento 5 Stelle, i due partiti a sostegno del governo giallo-verde, e in cui Luigi Di Maio (come pure la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni) si spingeva fino a chiedere la messa in stato di accusa prevista dall’articolo 90 della Costituzione. Ricostruisce il Corriere:

Al Quirinale scatta l’allarme. Grazie al lavoro della polizia postale di stabilisce che la fonte di tutto è una sola. Ma il monitoraggio sulla rete, per quanto stretto e attento, non consente comunque di trovare l’anello di congiunzione tra la galassia del social network e una precisa cabina di regia. Si sa che, con alta probabilità, dovrebbe essere creata all’estero, anche se nessuno è in grado di dire se c’entrino gli operatori russi impegnati in azioni di disturbo nella campagna elettorale americana.

Tra le novità emerse dall’inchiesta ci sono anche interventi ripetuti, negli ultimi anni, sulla politica italiana.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit immagine: ANSA / RICCARDO ANTIMIANI)

 

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