Nuova Zelanda e Irlanda, attacco hacker ai servizi informatici ospedalieri

Categorie: Cyber security

Nel Paese oceanico è il più grave atto di violazione della cyber security della sua storia

Irlanda e Nuova Zelanda sono i Paesi protagonisti di un attacco ransomware al sistema sanitario informatico. I singoli episodi potrebbero essere slegati tra loro, ma non è esclusa la possibilità di una medesima provenienza: un gruppo cybercriminale internazionale non meglio precisato.



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Attacco hacker Nuova Zelanda e Irlanda, la situazione

L’attacco, che ha del tutto paralizzato i sistemi informatici e che in Nuova Zelanda è già descritto come il più grande atto di hacking nella storia del Paese, ha messo in ginocchio l’intera struttura sanitaria, che su quei sistemi lavora ogni giorno per la salute dei propri pazienti. Entrare in possesso di quei dati informatici significa privare medici e personale sanitario di importanti informazioni e, al di là di un ritorno momentaneo all’analogico, la conseguenza più grave è stata quella che ha portato alla cancellazione di oltre 30 interventi chirurgici.



Per quanto concerne l’Irlanda, invece, i cybercriminali che hanno manovrato il ransomware hanno chiesto 20 milioni di dollari come riscatto per ripristinare i sistemi e in attesa che esso avvenga hanno iniziato a diffondere informazioni private dei pazienti, reperite come oggetto dell’attacco.

Secondo quanto riportato da The Wall street journal, Ciaran Martin – esperto in Cyber Security e professore all’Oxford University – ha dichiarato: «Se stanno tranquillamente costringendo i dirigenti del C-suite a consegnare grandi assegni, questa è una cosa – aggiungendo -. Se stanno causando enormi problemi al presidente degli Stati Uniti e agli stati membri dell’UE, questo è un problema diverso».



In entrambi gli accaduti non è ancora stato pagato alcun riscatto, poiché gli esperti tecnici informatici stanno lavorando approfonditamente e senza sosta al fine di recuperare quante più dati sensibili possibili. Di certo, il dubbio innestato dal professor Martin lascia spazio all’immaginazione: i due attacchi sono collegati e si tratta di persone meramente in cerca di denaro oppure di gruppi criminali di cui non si conoscono né ipotizzano le intenzioni?

Il tempo darà risposta.