«Evitiamo di associare subito qualsiasi disservizio ad un attacco», l’intervista a Stefano Zanero

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Insieme al professore ordinario di computer security del Politecnico di Milano abbiamo fatto un'analisi della copertura mediatica dell'attacco hacker "globale"

Parlando dell’attacco hacker globale contestualmente al down di Tim è stato fatto allarmismo. Abbiamo chiesto a Stefano Zanero, professore ordinario di computer security al Politecnico di Milano, di fornisci il suo parere su una situazione che – sin dall’inizio – è stata raccontata con toni eccessivamente sensazionalistici e, sicuramente, non con la prudenza necessaria quando si parla di tematiche legate alla cyber sicurezza globale e dei singoli stati. Parlando durante la rassegna stampa di #Edicolaperta, l’esperto di cyber security non ha esitato a parlare della necessità di ridimensionare una situazione che – nel concreto – ha interessato nel mondo intero circa mille aziende. E che non si configura come nulla di nuovo.



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Attacco hacker globale: «Allarmismo frutto di vari elementi»

«Credo sia stata la combinazione di vari elementi. È successo di domenica, giorno “lento” per le notizie; probabilmente sia i giornalisti più abituati a trattare la materia sia gli esperti erano più difficili da reperire; dulcis in fundo, la notizia si è “sposata” anche troppo bene con i disservizi sulla rete Telecom», ha spiegato il cyber esperto.



La tempesta perfetta, insomma, affinché una notizia ordinaria assumesse toni straordinari sui giornali italiani. «Rimango basito – ha aggiunto Zanero – dalla rapidità con cui si è arrivati a paventare attacchi alla nostra nazione, e anche a come l’attacco sia stato liberamente attribuito ad attori nazionali (in particolare alla Russia) senza il benché minimo elemento a supporto». Anche Palazzo Chigi, in mattinata, ha sottolineato come manchino le evidenze di un attacco “su mandato” da parte di uno specifico attore.

«Specialmente in momenti di tensione internazionale e in cui i cittadini hanno già notevoli elementi di preoccupazione da gestire, il ruolo della stampa dovrebbe essere a mio avviso diverso», evidenzia l’esperto parlando dell’importanza rivestita da una corretta informazione: «Un attimo di approfondimento avrebbe evitato di propagare notizie che a tutti gli effetti erano completamente erronee, e che hanno messo in moto un effetto di panico ingiustificato, fino a causare una riunione stamane a Palazzo Chigi, onestamente una reazione molto superiore all’effettivo perimetro degli eventi».



«Forse è il caso di evitare di associare subito qualsiasi disservizio ad un attacco»

Alla fine del ragionamento che Giornalettismo ha fatto con Stefano Zanero, è evidente come l’enorme portata dell’evento sia stata indotta dal modo in cui la stampa lo ha coperto nella giornata di domenica 5 febbraio. «Possiamo senza dubbio escludere
collegamenti tra questi attacchi ransomware ed il problema in casa Telecom, dovuto ad un guasto tecnico ad un sistema di routing – conclude Zanero, non mancando di portare l’attenzione anche su un altro recente caso di allarmismo ingiustificato -: «Facendo una riflessione un po’ più ampia, forse è il caso di evitare di associare subito qualsiasi disservizio ad un attacco (è appena successa la stessa cosa con il caso di Libero)».