Al via l’Assemblea nazionale del Pd: tensioni su separazione figura segretario-candidato premier

E’ iniziata sulle note dell’Inno alla gioia prima e di Fratelli d’Italia poi l’Assemblea nazionale del Pd. Il via ai lavori è stato dato alle alle 10.30 all’Hotel Ergife di Roma, con la relazione del segretario Nicola Zingaretti per il rinnovamento del partito. L’ordine del giorno della riunione recita: “Avvio della ‘Costituente delle Idee’ e istituzione della commissione Riforma dello Statuto e del Partito” che si insedia oggi e inizierà i lavori nelle prossime settimane.

Lo scopo dichiarato è quello di riportare il Pd tra le gente e la gente (leggi elettori) verso i dem. Una sfida doppia per il Pd di Zingaretti, che mira ad aprire il partito verso l’interno appunto, con la riforma dello Statuto che si lega alla Costituente delle Idee del prossimo autunno, e verso l’esterno coinvolgendo associazioni e cittadini in quella che si propone come una stesura partecipata del programma.

Le prime polemiche intorno alla proposta di separare la figura di segretario e quella di candidato premier

Ma già iniziano le polemiche interne. Le prime tensioni si sono registrate nei giorni scorsi attorno alla proposta di Zingaretti e Martina – che guida la commissione per la riforma dello Statuto – di separare la figura del segretario da quella del candidato premier.   «Ascolteremo la proposta di lavoro del segretario e ci confronteremo», ha annunciato ieri Guerini, punto di riferimento di Base Riformista. «Riteniamo sbagliato per il partito la separazione dei ruoli ma se si dovesse andare in quella direzione lo Statuto dovrà prevedere comunque lo strumento delle primarie per indicare il candidato premier», ha sottolineato. Roberto Giachetti arrivando all’Ergife ha ribadito di essere sulla stessa linea: «Per noi il tema della vocazione maggioritaria è irrinunciabile e se la modifica allo statuto la mette in discussione noi non siamo d’accordo».

Orfini: «Lo statuto va stracciato e radicalmente riscritto»

Anche Matteo Orfini è entrato a gamba tesa sulla questione della riforma dello Statuto del partito. Arrivando all’Assemblea ha infatti subito detto chiaramente ai giornalisti: «Lo statuto va stracciato e radicalmente riscritto. Non prevede forme di partecipazione a chi vuole dare una mano alla nostra battaglia – ha ffermato, concludendo poi – Ci serve anche una base più larga. Partiamo dal foglio bianco: non si deve correggere, ma stracciare e riscrivere».

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