Cartabellotta (Gimbe) dice che gli asintomatici sono un fattore rilevante per la diffusione del coronavirus

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L'osservazione dopo le dichiarazioni della dottoressa Maria Van Kerkhove dell'Oms

Anche la Fondazione Gimbe, con il presidente Nino Cartabellotta, ha parlato della questione degli asintomatici e della diffusione del coronavirus. Dopo le dichiarazioni dell’Oms, con la dottoressa Maria Van Kerkhove – capo del team tecnico anti-Covid-19 -, e dopo la successiva smentita dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nella giornata di ieri si era fatta molta confusione sul ruolo degli asintomatici nella trasmissione del contagio da coronavirus. La dottoressa aveva affermato come sia «molto raro» che il virus si diffonda a partire da una persona asintomatica.



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Gimbe parla degli asintomatici: «Non lanciarsi in dichiarazioni ardite e pericolose»

«Ancora una volta – ha detto Nino Cartabellotta – è l’ipse dixit a condizionare l’informazione pubblica sul coronavirus. Questa volta non da parte di opinion leader nazionali, ma di una rappresentante della massima autorità sanitaria internazionale. E in questa fase molto delicata della pandemia, sarebbe opportuno conoscere i risultati della ricerca già disponibili, prima di lanciarsi in dichiarazioni tanto ardite quanto pericolose, rischiando di condizionare le politiche sanitarie dell’intero pianeta».



La Fondazione Gimbe ha fornito esattamente i dati stimati sul contagio degli asintomatici: al momento, citando una serie di studi importanti, pubblicati sui principali canali scientifici (si pensi, ad esempio, ad Annals of Internal Medicine), Gimbe ha affermato che al momento gli asintomatici rappresentano il 40-45% delle persone infette da SARS-CoV-2. Inoltre, gli infetti asintomatici potrebbero trasmettere il virus fino a un periodo di 14 giorni e la loro carica virale è simile a quei pazienti che invece presentano i sintomi. I dubbi sulla diversità nella trasmissibilità del virus e le questioni ancora aperte giustificano a maggior ragione il tracciamento delle persone asintomatiche, che – solo se individuate – possono effettivamente essere monitorate, soprattutto per quanto riguarda gli effetti sul resto della popolazione.

Per questo il presidente Cartabellotta ha sottolineato una volta di più come diffondere informazioni di questo tipo sul contagio da coronavirus possa essere fuorviante: «Le evidenze ad oggi disponibili­ – ha concluso – dimostrano che la prevalenza dei soggetti asintomatici è un fattore rilevante nella diffusione del contagio da Sars-Cov-2. Di conseguenza in questa fase della pandemia le misure di sanità pubblica devono essere orientate sia a identificare, tracciare e isolare i soggetti asintomatici, sia a fare rispettare il distanziamento sociale e utilizzare la mascherina quando non è possibile mantenere la distanza di sicurezza».