Tensione Stato-Regioni, l’attacco di Arcuri: «Le Regioni non hanno attivato 1.600 posti disponibili»

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Il commissario Arcuri ha ripreso le regioni senza mezzi termini sulle terapie intensive, punto cruciare per la gestione della pandemia

Attacco duro e diretto del commissario Arcuri per tutti i governatori alla Conferenza delle regioni: «Vi abbiamo aiutato, ora servono risposte». La questione gira tutta attorno ai numeri delle terapie intensive in Italia, massimo indicatore della situazione coronavirus dal momento in cui se le terapie intensive sono sature le persone che rischiano la vita non possono ricevere cure adeguate. Il rischio è quello di tornare ai numeri dello scorso marzo. «Le regioni non hanno attivato 1.600 terapia intensive che sono già nelle loro disponibilità», ha detto Arcuri.



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Arcuri regioni: «Altri 1.500 ventilatori ma prima 1.600 posti intensiva attivati»

Arcuri, dati alla mano, ha comunicato quanto è avvenuto dall’inizio dell’emergenza sanitaria:  «In questi mesi alle Regioni abbiamo inviato 3.059 ventilatori polmonari per le terapie intensive, 1.429 per le subintensive. Prima del Covid le terapie intensive erano 5.179 e ora ne risultano attive 6.628 ma, in base ai dispositivi forniti, dovevamo averne altre 1.600 che sono già nelle disponibilità delle singole regioni ma non sono ancora attive». La richiesta alle regioni è di procedere in tal senso e attivare i posti letto che il governo ha già reso disponibili. Una volte provveduto, ha detto Arcuri, «abbiamo altri 1.500 ventilatori disponibili».



«Dite se avete bisogno di aiuto prima di intervenire su lavoro e scuola»

Non sono mancate i riferimenti diretti, in questo caso a De Luca e alla chiusura delle scuole operata in Campania: «Massima disponibilità e massima trasparenza, chi ha bisogno di aiuto lo dica, ma questo va fatto prima di intervenire su lavoro e scuola». Considerato il numero di ventilatori distribuito in questi mesi a tutti «il problema è dove sono finiti i ventilatori, attendiamo risposte in tempo reale dalle Regioni». La richiesta alle regioni è stata fatta, ora si attende la reazione dei singoli governatori considerando che ci sono situazioni molto diverse tra regione e regione.