Pochi ma buoni. Tra abbracci, sorrisi e qualche lacrima. Solo parenti stretti e amici di una vita si sono stretti attorno alla bara di Riccardo Schicchi, imprenditore e manager della pornografia italiana, che si è spento all’età di 60 anni. Una cerimonia riservata, per lasciare un ultimo saluto al genio della pornografia italiana.

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LA MALATTIA – “Non era più lo stesso”, dicevano in molti che andavano a fargli visita quando lui, affetto da diabete mellito di tipo 2, non vedeva e non riusciva a camminare più. La stessa malattia che poi l’ha trascinato nel coma, mentre Eva Henger (ancora sua moglie, nonostante l’apparente separazione) l’ha accudito fino all’ultimo istante. Oggi per un ultimo addio c’erano tutti, Rocco Siffredi, Cicciolina e parenti stretti. Qui il ricordo degli amici:

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TALENT SCOUT – Schicchi scoprì Cicciolina. Con lei, i primi passi in radio col programma “Voulez-vous coucher avec moi?” in cui si parlava di sesso. Nel 1985 Schicchi girò il primo vero film hardcore, Telefono Rosso, con Ilona Staller come protagonista. Schicchi e l’eros, scopritore della celebre star Moana Pozzi, simbolo dell’hardcore italiano. Dopo un primo tentativo politico con la Lista del Sole negli anni ’70, Schicchi entra nel Partito Radicale di Pannella, per poi fondare il “Partito dell’amore” sempre con la sua amica Ilona. Tra le altre sue scoperte Malù (al secolo Ileana Carisio) detta anche Ramba, Baby Pozzi e Maurizia Paradiso. Fu condannato nel 2006 in primo grado a 6 anni per associazione a delinquere, violazione della legge sull’immigrazione e sfruttamento della prostituzione. Fu coinvolto anche nel Vallettopoli gate ma venne poi scarcerato.

UN PADRE – “E’ stato un padre per me, a Riccardo devo tutto. Per l’Italia della pornografia questo è un grave lutto”, ha raccontato Rocco Siffredi due giorni fa, quando fu raggiunto dall’ANSA in Ungheria dove abita. “Non c’è stato nessuno come lui che ha creduto così tanto al made in Italy pornografico. Sono nato con lui, nell’agenzia Diva Futura. Avevo 20 anni quando mi scelse: sono stato l’unico uomo tra tutte le sue donne Cicciolina, Moana, Malù, Ramba, accettato perché era un amante della bellezza”. Per Siffredi, “Schicchi ha sempre fatto questo lavoro con passione, pensando ad un’arte. Certo aveva fiutato il business, e’ stato un genio del porno italiano, ma lavorava con grande trasporto”. Siffredi ne racconta anche le ombre : “Malato da anni, praticamente cieco e con le gambe che si sbriciolavano, ma sempre con quel sorriso stampato. I suoi ultimi lavori erano la cura di qualche ragazza in chat, non certo la fine che meritava”.

ASPETTIAMOLO – Eva e i figli arrivano qualche minuto prima. Seguivano la bara, arrivata in pesante silenzio sotto la chiesa San Pietro e Paolo all’Eur. Sul legno è scolpito ai lati l’immagine di Padre Pio. “Aspettiamo Riccardo, prima di entrare” sussurra la madre dell’imprenditore, mentre stringe il braccio a Ilona. Così, finché il feretro non entra nella chiesa, in molti aspettano fuori davanti all’ingresso. Una amica qualche minuto prima si sfoga: “Non mi sono piaciuti i commenti su Twitter. I morti vanno lasciati in pace”. Rocco lo ricorda con l’affetto di sempre: “E’ grazie a lui che in Italia c’è stata questa apertura verso questo mondo particolare”. “Una persona fantastica – ricorda Ilona, con un filo di voce – abbiamo navigato insieme nel sesso. Abbiamo viaggiato insieme”. A fianco a lei, Rita, la sua prima manager: “Lui non morirà mai, perché ha lasciato veramente una icona. Un grande artista e una persona che è intelligente. Ripeto è, perché lui non è morto. Riccardo – tra le lacrime- non morirà mai”. Chi entra lascia un messaggio, un ricordo, sul libro: “Sei stato il primo, non morirai sarai eterno”.

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