I poliziotti che ‘vendevano’ permessi di soggiorno: 6 arresti

28/11/2017 di Redazione

I poliziotti ‘vendevano’ permessi di soggiorno. A Milano sei agenti di polizia dell’ufficio Immigrazione sono stati arrestati nell’ambito di un’indagine relativa ad un giro di documenti rilasciati dietro compensi che andavano da poche centinaia di euro ad alcune migliaia. Quattro poliziotti sono finiti in carcere con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’illecito rilascio di permessi di soggiorno, oltre a falso in atto pubblico e accesso abusivo a sistemi informatici. Ad altri due agenti sono stati disposti gli arresti domiciliari perché estranei all’associazione. Oltre ai sei poliziotti raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare, un settimo collega stato sospeso per un anno dal lavoro.

 

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POLIZIOTTI ARRESTATI A MILANO, VENDEVANO PERMESSI DI SOGGIORNO

Tutti gli agenti coinvolti nell’indagine erano già stati allontanati dall’ufficio Immigrazione da quasi due anni su disposizione dell’amministrazione interna (che ha avviato l’indagine nel 2013 e nel 2016 ha arrestato un altro poliziotto per i medesimi reati). In manette sono finiti anche due ristoratori cinesi e ricercato un nordafricano, che avevano il ruolo di intermediari e procacciatori di ‘clienti’. Il tariffario oscillava da poche centinaia ad alcune migliaia di euro, a seconda della difficoltà nel procurare il documento. Per lo più si trattava di carte di soggiorno. Nel corso delle indagini è emerso che gli agenti si lamentavano dei controlli stringenti iniziati con l’arrivo della nuova dirigente dell’Immigrazione. «Gli agenti hanno fra i 40 e i 50 anni, sono operatori esperti nel campo dell’immigrazione. Di fronte all’aumento dei controlli interni hanno iniziato ad appoggiarsi a colleghi in distaccamenti dell’ufficio all’interno dei commissariati», hanno spiegato gli investigatori della Squadra mobile. I casi scoperti sono sicuramente superiori al centinaio.

(Immagine della Polizia di Stato da archivio Ansa)

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