Banca d’Italia sapeva del buco di Mps dal 2010: spunta il documento segreto che inguaia Draghi

C’entra qualcosa lo scandalo del buco in bilancio del Monte dei Paschi di Siena con la gestione della Banca d’Italia da parte di Mario Draghi?. In base al documento segreto che è stato recuperato da Bloomberg, sembrerebbe proprio di sì: all’interno si legge che Palazzo Koch era a conoscenza dei movimenti dell’istituto di credito senese con i derivati di Deutsche Banck al fine di nascondere una perdita di 370 milioni di euro.

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DRAGHI SAPEVA BUCO MPS: IL DOCUMENTO

Questo documento, datato 17 settembre 2010, è stato utilizzato da uno degli imputati del processo in mano al Tribunale di Milano sullo scandalo legato al Monte dei Paschi di Siena e che vede coinvolti l’ex presidente della banca (nonché ex presidente di Abi) Giuseppe Mussari, dirigenti di Deutsche Bank e di Nomura, un istituto di credito giapponese coinvolto nella vicenda.

Il buco di bilancio è stato prodotto sostanzialmente dalla scellerata acquisizione di Banca Antonveneta nel 2007 e, nel corso del tempo, sono state messe in piedi diverse operazioni di finanza piuttosto ardite per mascherare quelle perdite. Per questo motivo, il processo si basa sulle accuse di manipolazione del mercato e falso in bilancio.

DRAGHI SAPEVA BUCO MPS: LE TESTIMONIANZE CHE CONFERMANO LE CIRCOSTANZE

Dunque, Banca d’Italia sapeva, Mario Draghi sapeva, ma nessuno prese dei provvedimenti concreti per arginare il problema. Tra l’altro, la circostanza sarebbe confermata anche dalla testimonianza al processo di un dirigente di Palazzo Koch, Mauro Parascandalo, che aveva ammesso che Banca d’Italia fosse a conoscenza delle perdite di Monte dei Paschi di Siena. Lo scandalo emerse soltanto due anni dopo, quando ormai il governatore era Ignazio Visco, mentre Mario Draghi era passato a presiedere la Banca Centrale Europea.

Nel frattempo, oltre all’avvicendamento ai vertici di Banca d’Italia, si è potuto registrare l’arrivo di Fabrizio Viola ai vertici di Mps proprio al posto di Mussari e il salvataggio dell’istituto di credito senese da parte dello Stato con 8 miliardi di euro dei contribuenti.

(FOTO: Luo Huanhuan/Xinhua via ZUMA Wire)

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