Cesare Battisti è stato scarcerato. Ma c’è un piano per farlo rientrare in Italia

Un arresto, quello di due giorni fa, che potrebbe costare caro a Cesare Battisti. E anche la sua scarcerazione, ora, avrà qualcosa di amaro per lui. L’ex terrorista che era stato fermato dalla polizia a Corumbà, nel Mato Grosso, è uscito dalla prigione. Ma il suo soggiorno in Brasile potrebbe durare meno del previsto: esiste un piano, infatti, tra il governo italiano e il governo brasiliano per il rimpatrio dello stesso Battisti.

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CESARE BATTISTI SCARCERATO

Ha le ore contate. L’ex esponente di Proletari armati per il comunismo, esecutore materiale di due omicidi e, in concorso, di altri due, potrebbe subire la decisione di estradizione. Il governo Temer, in netta contrapposizione con quello di Lula, infatti, potrebbe cancellare il provvedimento che, fino a questo momento, ha tutelato l’ex terrorista.

CESARE BATTISTI SCARCERATO, MA ORA PUÒ RIENTRARE IN ITALIA

Sul piano per farlo stanno lavorando i due Paesi, attraverso l’ambasciata italiana a Brasilia. Roma sta cercando di fornire tutti i documenti richiesti dal Brasile e potrebbe accettare anche l’unica condizione imposta dallo Stato straniero per il rimpatrio: la riduzione della pena a 30 anni di carcere (il massimo periodo di detenzione previsto dall’ordinamento brasiliano), in luogo dei due ergastoli previsti dai giudici italiani.

Potrebbe pertanto concludersi, per un banale arresto, la latitanza di uno degli uomini più ricercati d’Italia. Battisti non mette più piede nel nostro Paese da circa 36 anni e ora potrebbe farvi ritorno, incastrato dalle nuove circostanze. È cambiata la politica in Brasile, si è risvegliata l’intenzione da parte dell’Italia di chiudere una ferita aperta da troppo tempo. Il piano per il rientro di Cesare Battisti sembra essere a buon punto.

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