Peter Gomez “scarica” il complottismo di Giulietto Chiesa (sul Fatto Quotidiano)

Continua a far discutere il post che Giulietto Chiesa ha pubblicato sul suo blog ospitato sul sito de Il Fatto Quotidiano: nel post, pubblicato il giorno di Pasquetta, Chiesa mette sul piatto diverse teorie sull’attentato di Bruxelles dello scorso 22 marzo, insinuando l’ipotesi del complotto dietro alle esplosioni alla metropolitana di Maelbeek. Il post di Chiesa ha fatto ben presto il giro del web italiano, al punto che molti lettori de ilfattoquotidiano.it hanno chiesto spiegazioni al suo direttore, Peter Gomez. Il quale ha risposto chiedendo scusa ma, di fatto, scaricando la responsabilità sulla testata.

GIULIETTO CHIESA E IL COMPLOTTO SULL’ATTENTATO A BRUXELLES

Ma andiamo con ordine: il 28 marzo, Giulietto Chiesa ha dedicato un lungo post all’attentato di Bruxelles. Oltre a sottolineare la “stranezza” della mancanza di immagini registrate dalle telecamere di sicurezza al momento delle esplosioni all’aeroporto di Zaventem (secondo Chiesa le immagini delle telecamere di sicurezza andrebbero diffuse perché «non sarebbero un segreto di Stato», con buona pace delle indagini ancora in corso), il giornalista parla di un’esercitazione di sicurezza che si è svolta, circa un mese prima dell’attentato, nel tunnel che collega le stazioni della metropolitana di Maelbeek e Schuman, teatro del secondo attacco del 22 marzo:

E’ emersa la notizia che nella notte tra il 25 e il 26 febbraio le autorità belghe, insieme alla direzione della Metropolitana di Bruxelles, promossero una esercitazione anti-terrorismo nella stessa metropolitana. Esercitazione che si svolse dalla mezzanotte alle 4 del mattino, alla quale presero parte — secondo notizie di stampa che qui allego — circa 300 persone. Una metà delle quali furono agenti, forze dell’ordine, pompieri, personale medico, e circa 150 furono dei “figuranti” cioè persone civili reclutate a pagamento per “recitare la parte” dei cittadini vittime di un attentato. Il fatto —molto curioso e tanto degno di nota che mi permetto di sottoporlo alla vostra attenzione — è che l’esercitazione si svolse esattamente nel tratto di tunnel (che collega le due fermate della metropolitana di Maelbeck se Shumann) che è stato teatro dell’attentato terroristico del 22 marzo scorso. La metropolitana di Bruxelles è molto grande. La probabilità di una coincidenza casuale tra luogo dell’esercitazione e luogo dell’ attentato terroristico appare molto bassa. Più probabile è l’ipotesi che i terroristi supposti musulmani, siano stati informati da qualcuno degli organizzatori dell’esercitazione, sicuramente non musulmani. O, peggio, che qualcuno degli organizzatori dell’esercitazione coincida con qualcuno degli organizzatori dell’attentato. Mi domando se adeguate indagini siano state già effettuate in questa direzione. Se fossi al vostro posto, le farei.

Dopo la pubblicazione di questo post, molti utenti e lettori del Fatto si sono rivolti direttamente al direttore de ilfattoquotidiano.it, Peter Gomez: qualcuno ha anche sottolineato che pubblicare un simile post sarebbe lesivo della reputazione del Fatto Quotidiano e della sua versione online. Gomez aveva promesso che sarebbe intervenuto:

 

LA RISPOSTA DI PETER GOMEZ

E, infatti, in calce al post di Giulietto Chiesa sono comparse le precisazioni di Peter Gomez: il direttore non ci mette molto a definire «strampalati interrogativi» le tesi complottiste di Chiesa e, pur sottolineando la volontà di non censurare nessuno, Gomez ribadisce che è stato un errore pubblicare quel post senza le dovute precisazioni:

Leggo ora il post di Giulietto Chiesa e non sono stupito dalle reazioni che suscita. Nessuno qui a ilfattoquotidiano.it condivide i suoi strampalati interrogativi sugli attentati. Lo abbiamo dimostrato seguendo con puntualità la cronaca dei fatti. Pubblicando decine di interviste a investigatori, esperti e magistrati. E pure qualche scoop.
Detto questo credo che sia giusto ammettere un nostro errore. Le righe che scrivo solo ora sarebbe stato più corretto pubblicarle in contemporanea col post di Giulietto. Senza però censurarne il contenuto. Come è noto quello dei blog è uno spazio libero in cui è consentito ai blogger esprimere opinioni che non corrispondono alle nostre. In ossequio a un principio liberale a cui non intendiamo venir meno. Nei prossimi giorni, in ogni caso, ci occuperemo di questo tipo di teorie complottistiche con un’inchiesta giornalistica. Rispondere coi fatti, e non con la censura, alle parole è sempre la via migliore. Sarà un dibattito interessante.
Peter Gomez

(Photocredit copertina: ilfattoquotidiano.it)

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