Debito, la Commissione Ue salva l’Italia. Niente procedura

08/03/2016 di Redazione

Nessuna correzione richiesta, nonostante la conferma degli squilibri macro-economici “eccessivi”. La Commissione Ue salva l’Italia. Per il momento non scatterà alcuna procedura d’infrazione, con richiesta di correzione. Proprio come per Bulgaria, Croazia, Francia e Portogallo, altri Paesi membri i cui conti sono finiti sotto attenzione da parte di Bruxelles. Nei suoi giudizi sugli squilibri, come riportano le maggiori agenzie stampa, la Commissione Ue ha ricordato come l’Italia non abbia raggiunto l’obiettivo di medio termine del pareggio strutturale di bilancio, restando soggetta alla regola del debito. Preoccupa la Commissione soprattutto l’alto debito in rapporto al Pil, oltre che fattori come la bassa competitività, le sofferenze bancarie e la disoccupazione.

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DEBITO, COMMISSIONE UE SALVA L’ITALIA. NESSUNA PROCEDURA E RICHIESTA DI CORREZIONE

«Non mi sembra che il punto sia che ci chiedono qualcosa in più. Dobbiamo definire con la Commissione il quadro di finanza pubblica e di politiche per la crescita per il 2016, e questo in quanto, come ben noto, la Commissione deve sciogliere il nodo della flessibilità addizionale. Stiamo dialogando molto bene», ha replicato il ministro dell’Economia italiano, Pier Carlo Padoan, al termine dell’Ecofin (il Consiglio economia e Finanza, composto dai ministri dell’economia e delle finanze di tutti gli Stati membri, ndr).

Come ha spiegato la Commissione, d’ora in poi gli Stati membri interessati da “squilibri” o “squilibri eccessivi”, saranno oggetto di un monitoraggio specifico. Per ora «si rafforzerà la sorveglianza sulle politiche adottate dagli Stati membri attraverso un dialogo più intenso con le autorità nazionali, missioni e relazioni sui progressi compiuti. Per Bulgaria, Croazia, Francia, Italia e Portogallo sono risultati squilibri eccessivi. Finlandia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Slovenia evidenziano squilibri». Altri Paesi membri si salvano in toto: «Non si ritiene che Austria ed Estonia, oggetto quest’anno per la prima volta di un esame approfondito, presentino squilibri. Non si riscontrano squilibri per Belgio, Ungheria, Romania e Regno Unito». 

DEBITO E COMMISSIONE UE, LE PROSSIME TAPPE

Ma quali sono le prossime tappe? Adesso il Consiglio dovrà discutere i risultati della Commissione in base agli esami approfonditi sull’economia di 18 Stati membri. Tra marzo e aprile saranno previsti alcuni «incontri bilaterali con gli Stati membri. Queste riunioni daranno modo di discutere delle relazioni per paese con le autorità nazionali». Poi toccherà ai Paesi membri presentare dei programmi nazionali di riforma e dei programmi di stabilità (per i paesi della zona euro) o dei programmi di convergenza (per i paesi non appartenenti alla zona euro). Toccherà poi alla stesso Commissione formulare nuove raccomandazioni che dovranno contenere anche orientamenti di bilancio e saranno basate sulle previsioni di primavera della Commissione.

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