L’Eurogruppo sgrida l’Italia: «Da novembre debito peggiorato»

07/03/2016 di Redazione

La flessibilità, la possibilità di non conteggiare ai fini del calcolo di deficit e debito le spese sostenute per riforme strutturali, investimenti e anche migrazione, rischia di non bastare all’Italia per evitare deviazioni negli obiettivi di correzione delle finanze pubbliche. A dichiararlo è l’Eurogruppo, nella nota diffusa al termine dei lavori. Per l’Italia, hanno scritto i ministri economici europei, «anche nel caso in cui la massima flessibilità dovesse essere garantita, rimarrebbe comunque il rischio di deviazioni significative». Le stime italiane mettono il nostro Paese nella condizione di «non rispettare la regole del debito nel 2015 e nel 2016». Fonti italiane fanno sapere che non ci sono novità rispetto alla nota approvata dall’Eurogruppo a novembre.

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La Commissione europea – spiegano alle agenzie fonti italiane – esprimerà la propria valutazione conclusiva sul programma di bilancio italiano a maggio. Anche per il ministero dell’Economia non c’è nulla di nuovo. A via XX settembre si considera comunque «molto importante che si sia preso atto» della stabilità del debito nel 2015 e delle previsioni del 2016 (che lo vogliono in calo).

«Vogliamo un riferimento alla libertà di stampa in Turchia altrimenti non firmeremo l’accordo», ha nel mentre annunciato il presidente del Consiglio Matteo Renzi durante la riunione dei capi di Stato e di governo Ue.

(Foto: ANSA / UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI – TIBERIO BARCHIELLI)

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