Migranti, strage con almeno 18 morti nel mar Egeo

07/03/2016 di Redazione

Migranti, nuova strage nel mar Egeo. 25 persone sono morte domenica nel naufragio della loro imbarcazione, affondata poco dopo la partenza da Didim, in Turchia. La guardia costiera di Ankara è riuscita a salvare solo 15 delle persone a bordo.

MIGRANTI, 18 MORTI NELLE ACQUE TRA TURCHIA E GRECIA

 

La Marina Italiana in un’operazione di soccorso è riuscita a salvare sempre domenica altre due imbarcazioni piene di migranti, nell’ordine delle decine. Secondo quanto riportato da La Stampa la Nato ha deciso per un intervento nelle acque territoriali di Grecia e Turchia per far fronte all’emergenza migranti nel Mar Egeo. L’alleanza ha spiegato che l’azione è mirata a combattere i trafficanti di esseri umani con imbarcazioni che opereranno in contatto con i governi di Ankara e Atene oltre che con l’agenzia Frontex.

MIGRANTI: LA MACEDONIA APRE AI SOLI PROFUGHI DI GUERRA

Intanto la Macedonia si muove per regolamentare il flusso dei migranti nel proprio territorio imponendo nuove restrizioni. Il governo ha deciso di permettere l’ingresso nel Paese solo ai migranti provenienti dalle città considerate zona di guerra. Ciò significa ad esempio che coloro che sono provenienti da Damasco e Baghdad, due città non considerate in conflitto, non potranno passare il confine tra Grecia e Macedonia mentre i siriani di Aleppo possono entrare nel campo profughi di Idomeni, al confine tra i due Stati.

MIGRANTI, LA COMMISSIONE EUROPEA STUDIA LA NASCITA DI UN’AGENZIA PER IL DIRITTO DI ASILO

 

Intanto, secondo quanto riportato dall’Ansa che riprende a sua volta il Financial Times, la Commissione Europea ipotizza la nascita di un’agenzia federale per il diritto di asilo nel tentativo di fronteggiare l’emergenza migranti. Si sfrutterebbe un ufficio specifico, l’Easo, l’Ufficio europeo di sostegno per l’Asilo che si occuperebbe di tutte le richieste provenienti dal Continente. L’Easo, spiega il Financial Times, “offre consigli ai governi nazionali, ma potrebbe trasformarsi in una agenzia federale”. Se venisse però presa questa decisione i Paesi membri andrebbero di fronte a un nuovo trasferimento di sovranità e servirà riscrivere i trattati. Le ricette in questo caso sarebbero due: i migranti verrebbero condivisi con un sistema di quote, contrariamente a quanto prevede l’accordo di Dublino oppure chi arriva resta nel Paese a meno che non venga mandato altrove in caso di emergenza.

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