Scrivi email private con l’indirizzo aziendale? Puoi essere licenziato

13/01/2016 di Redazione

Per la Corte europea dei diritti dell’uomo le aziende possono controllare le conversazioni private dei propri dipendenti se effettuate con gli strumenti aziendali. Per il licenziamento non c’è nemmeno bisogno che il dipendente abbia causato un danno effettivo, salvo quello di “aver perso tempo durante l’orario di lavoro”. La tematica è piuttosto intricata, nello specifico entrerebbe in contrasto con l’articolo 8 della Convenzione dei diritti dell’uomo, che sancisce il diritto al rispetto della vita familiare e privata.

Il caso 61496/08 era stato sollevato a Strasburgo da un ingegnere romeno, Bogdan Mihai Barbulescu, licenziato nel 2008 per avere usato dal 1 agosto del 2004 al 6 agosto del 2007 l’account aziendale di messaggistica Yahoo per comunicare con la fidanzata e con il fratello. Tutto qui? Sì, tutto qui. Non sono state trasmesse informazioni delicate né dannose: la contestazione è che non si concentrava sul lavoro. Risultato: fired. È per questo motivo che la sentenza segna un salto di qualità nel dibattito sulla privacy.

LA SENTENZA

La sentenza è del 1 dicembre 2015, ma le motivazioni sono arrivate solo nella serata di martedì. Per il Corriere della Sera

Le decisioni dei tribunali di Bucarest non erano «né manifestamente infondate né inammissibili». La sentenza è importante anche perché di direzione opposta rispetto ad altri famosi casi come quello di Halford contro la Gran Bretagna e quello di Coplant sempre contro sua Maestà la regina Elisabetta (Echr 2007-I). In ambedue i precedenti Strasburgo aveva rilevato che l’utilizzo di strumenti aziendali come il telefono era «permesso o perlomeno tollerato», mentre qui l’azienda era stata chiara nel suo essere intollerante.

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