La nuova linea di Renzi sull’opzione militare

Mentre a Roma e Milano ieri è stato un fiorire di falsi allarmi bomba, si attende per conoscere quale sarà la posizione ufficiale dell’Italia rispetto all’intervento armato in Siria. Ne parla oggi il Corriere della Sera

LA LINEA DI RENZI

Secondo un pezzo di Maria Teresa Meli Renzi avrebbe optato per una linea attendista

Ecco un premier prudente, che si rifiuta di pronunciare la parola guerra, chiede «equilibrio», e stigmatizza «gli interventi militari spot», stile Libia. Un presidente del Consiglio che fa appello all’unità nazionale e che ha in animo di confrontarsi con tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, sull’opportunità di inserire nella legge di Stabilità nuovi investimenti per la sicurezza.

Ma il piano di Renzi si rivolgerebbe anche alla sicurezza interna

E non solo per quella: anche per migliorare le condizioni «nelle periferie e nei luoghi di integrazione», onde evitare che si ripeta qui quel che è avvenuto in Francia, dove «dieci anni fa c’era la rivolta delle banlieue e oggi c’è il terrorismo».

Una linea che piace, a quanto pare

A più di un interlocutore Renzi ha confidato che c’è anche un altro motivo alla base di questa sua linea di condotta insolitamente soft: «Non possiamo spaventare gli italiani». Se stia riuscendo almeno in parte in questo intento non lo si può ancora dire, intanto, però, il suo atteggiamento, stando ai sondaggi arrivati a Palazzo Chigi, piace al Paese. Anche se l’accusa di un «eccesso di andreottismo» in politica estera è sempre dietro l’angolo…

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