Israelitico, così occultavano le attività fuori norma: «Ecco gli ispettori, mo’ famo Cinecittà»

Come ogni fatto di cronaca che si rispetti (soprattutto se accaduto a Roma), più interessanti della cronaca e degli arresti sono sempre le intercettazioni. Non fa eccezione il caso dell’israelitico che ha portato ieri ai domiciliari di Antonio Mastrapasqua. Ecco la cronaca del Messaggero

LE INTERCETTAZIONI

Ecco cosa si dicevano i protagonisti del fattaccio, fra le altre cose

«E vabbè tu pensa a smontare un’altra volta il quinto piano, svuotiamo il più possibile, abbiamo già tolto un po’ di gente…e facciamoci il segno della croce». A parlare con disinvoltura di come occultare le ”attività sanitarie fuori norma” dell’ospedale non era un dirigente qualunque, ma il potentissimo Antonio Mastrapasqua. […] ”dovete rifare tutto il cinematografo che amo fatto l’altra volta». «Dice pure Mastrapasqua e io son d’accordo, se questi gli rode che vengono a vedè il V piano e trovano tutto il bordello. E rifacciamo Cinecittà quanto più possibile vicino al vero». Secondo le indagini nei giorni precedenti all’ispezione erano interi piani dell’ospedale ad essere spostati e rispostati, per nascondere il fatto che invece dei 12 posti letto previsti dalla convenzione, la Regione era costretta a rimborsarne 28.

Un film che ha sempre la stessa fine, questo. A pagare è sempre il contribuente (come diceva Totò: “E io pago”)

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