“Guidare la macchina presto diventerà illegale”. Guidarle, non possederle…

«Guidare la macchina sarà illegale entro il 2030». No, non è Lercio. Lo scrive sulla rivista Tech Crunch l’imprenditore americano Jay Samit, amministratore delegato di SeaChange International e autore del bestseller “Disrupt You!”.

«La nostra economia – scrive – subirà il forte impatto di milioni di camionisti, tassisti e trasportatori vari che rimarranno senza lavoro. In questa epoca di innovazione senza fine, il secolare rapporto tra uomo e automobile sta per essere interrotto in modo permanente»

I MOTIVI –

La ragione alla base delle affermazioni di Samit non ha nulla a che vedere con i cambiamenti climatici o con un’improbabile miglioria del trasporto pubblico. «La guida dovrebbe e sarà resa illegale perchè oggi abbiamo la tecnologia adeguata a prevenire gli incidenti mortali, una delle principali cause di morte prematura in tutto il mondo». Ogni anno, infatti, più di 1.2 milioni di persone rimangono uccisi in incidenti d’auto. Solo l’anno scorso più di 275.000 cinesi, 238.000 indiani e 33.000 americani sono morti in incidenti stradali tranquillamente evitabili.

«Dai tempi in cui Ralph Nader, nel 1965, sfidò l’industria automobilistica pubblicando “Unsafe at Any Speed”, i produttori di automobili hanno radicalmente migliorato la sicurezza e l’affidabilità dei veicoli a motore. Cinture di sicurezza, airbag, freni antibloccaggio e sistemi per monitorare la pressione degli pneumatici hanno contribuito a ridurre il numero degli incidenti stradali. Ma, fino ad oggi, i produttori non sono stati in grado di affrontare la principale di incidenti mortali: l’errore umano». «Oggi abbiamo la tecnologia adatta a salvare milioni di vite, ma avremo la forza di volontà per farlo?» Si chiede ancora Samit.

LE MACCHINE DI GOOGLE –

I veicoli autonomi di Google hanno superato il milione di miglia percorse su strade trafficate. In pratica l’equivalente di 40 volte il giro della terra senza mai subire incidenti. Questo semplicemente perchè le macchine automatiche non guidano ubriache, non si distraggono, e non si addormentano al volante. Il governo inglese è talmente convinto della bontà del progetto da aver investito oltre 50 milioni di sterline per rendere la Gran Bretagna un punto di riferimento per i test delle macchine senza conducente. Negli Stati Uniti invece l’Università del Michigan ha appena destinato 32 acri alla costruzione di una pista per i test. Ma secondo l’Eno Center for Transportation di Washington, raggiungendo una penetrazione parziale si potrebbero salvare 21.000 vite l’anno, solo negli USA.

«Dovremmo lavorare tutti insieme per rendere la guida illegale entro il 2030 – conclude Samit – come se la nostra vita dipendesse da questo. Perché, se non lo facciamo, altri 20 milioni di persone moriranno inutilmente».

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