Estate Romana: sigilli al Gasometro

«Noi lo avevamo detto», potremmo affermare con la spocchia dei primi della classe dopo aver denunciato una gestione poco trasparente degli appalti dell’Estate Romana. Sta di fatto che giovedì sera l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella ha disposto la chiusura del Gasometro per mancanza di autorizzazioni amministrative e per problemi di carattere igienico sanitario. I bagni infatti sarebbero mal collegati alle cisterne che ne riverserebbero il contenuto a pochi metri dal Tevere, con ovvie conseguenze. Secondo il vice comandante del corpo di Polizia Locale Antonio Di Maggio, sarebbero assenti anche le autorizzazioni di pubblico spettacolo, intrattenimento, e le indicazioni per le uscite di sicurezza.

IL BANDO –

Come avevamo spiegato in precedenza, tra i vincoli imposti dal Comune per lo svolgimento della manifestazione, compare l’assoluto divieto di “musica riprodotta e non oltre le 24.00”. Prescrizione che ha fatto desistere molti imprenditori dal partecipare alla gara, ma che non ha preoccupato la società che si è aggiudicata l’appalto, evidentemente convinta di riuscire ad ottenere una proroga. Il nostro articolo ha però attirato l’attenzione del Campidoglio e del Municipio sul Gasometro, ad oggi sotto sigillo per questioni in realtà burocratiche.

LA POLEMICA –

Gli organizzatori della manifestazione però non sono d’accordo con la versione fornita dall’Amministrazione, affermando di aver consegnato tutta la documentazione necessaria e pagato in anticipo l’occupazione di suolo pubblico. Paolo Frullini, project manager di “Gasometro 3.0” si sfoga con il quotidiano Repubblica:

«Il tempo è galantuomo – dice – e le carte dimostreranno che questa operazione è un’operazione arbitraria, perché abbiamo tutte le documentazioni che comprovano la giustezza dell’apertura della manifestazione, giunta alla terza edizione e che ha vinto il bando dell’Estate romana per la seconda volta».

Inoltre, per quanto riguarda «la presunta mancanza delle autorizzazioni, noi abbiamo pagato in anticipo il massimo dell’occupazione di suolo pubblico prevedibile per quest’area».

“TUTTO IN REGOLA” –

È sempre Frullini a spiegare a RomaToday che le carte sono in regola, ma il Comune sta prendendo tempo:

«Siamo tra le manifestazioni vincitrici del bando dell’Estate Romana. Per partecipare al bando abbiamo dovuto presentare molti documenti, tra i quali ovviamente la richiesta di occupazione di suolo pubblico. Dal 1 luglio al 15 settembre siamo assegnatari dell’area in quanto vincitori del bando. Stiamo aspettando le autorizzazioni scritte da parte del Comune. Le abbiamo più volte sollecitate, anche in forma scritta, ma non ci vengono fornite. Ci scusiamo con la gente che aspettava la nostra manifestazione. Ovviamente siamo fiduciosi che tutto possa risolversi nel più breve tempo possibile».

IL DUBBIO –

Se realmente le cose stessero così sarebbe difficile capire  il perché il Comune stia temporeggiando nel fornire autorizzazioni ad un’azienda che si è aggiudicata il bando e che quindi avrebbe dovuto iniziare a lavorare a pieno regime dal 1 luglio.

Quel che è certo è che già la prima sera della manifestazione la Polizia Locale è intervenuta per far rispettare gli orari imposti dal bando e in realtà non rispettati dai locali. Ancor prima, i lavori di allestimento erano iniziati senza autorizzazione. Nello stesso periodo “Villa Ada Incontra il Mondo”, altra manifestazione dell’Estate Romana, si era vista negare l’apertura due ore prima dell’inizio del concerto degli Otto Ohm, posticipando l’inaugurazione fino allo scioglimento dei nodi burocratici. Possibile che per il Gasometro nessuno se ne sia accorto prima? Magari in fase di valutazione del progetto a cui proprio il Campidoglio ha assegnato il bando? Si. È possibile. Ed è esattamente quello che è successo.

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