Maurizio Costanzo e lo schiaffo alle nuove generazioni

Maurizio Costanzo, 77 anni, sarà il capo progetto della nuova Domenica In su Rai uno. Insomma, la trasmissione di punta della domenica pomeriggio della Rai, la Rai dei tempi di Matteo Renzi il Rottamatore, finisce in mano ad un uomo – che certamente ha fatto la storia della televisione – del 1938.

Non solo Domenica In, però. Anche il Maurizio Costanzo Show farà parte dell’attività lavorativa di Costanzo nella prossima stagione. Una settimana impegnativa, quindi, soprattutto per un uomo ormai avanti con l’età.

Diciamo la verità: la scelta della Rai è uno schiaffo in faccia a tutti i giovani autori del nostro paese. Che ancora oggi – con tutto il rispetto per Maurizio Costanzo che in tv ha fatto tantissime cose di ottimo livello – si ricorra ad un uomo della sua età è un segnale ben preciso rivolto a chi in tv lavora.

È come se gli dicessero: questo mondo, questa azienda non è fatta per voi, ma per noi. EÈ fatta per noi ultra cinquantenni, per noi amici degli amici, per noi che, anche grazie alla nostra vetusta età, abbiamo una rete di relazioni superiore alla vostra, e che ancora oggi ci permette di lasciarvi ai margini. Nonostante abbiate più idee di noi vegliardi (ma siamo disposti a rubarvele, magari in cambio di una pacca sulle spalle), nonostante costiate (molto) meno, nonostante siate pure bravi, noi non ci leviamo di torno.

È questo quello che capisce un trentenne italiano dopo una scelta del genere.

Perché a questo punto va anche fatta una riflessione sull’egoismo della generazione dei “padri”. Una generazione ingorda, egoista e familistica. Disposta a fare spazio solo ad amici, parenti, mogli e figli degli amici. Basterebbe mappare la Rai (lo faremo nei prossimi giorni) per avere un’idea dell’intreccio familistico e di potere con cui si costruiscono alcune di queste carriere, a dispetto del merito, ovviamente.

E’ anche su queste cose che Matteo Renzi è chiamato a rinnovare la Rai: a renderla un’azienda nella quale la trasparenza e il merito devono essere i due pilastri portanti. È soprattutto su questo fronte che dovrà essere giudicata la riforma del governo.

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