Isis, l’orrore in Siria: decapitazioni e orrore nel campo profughi di Yarmuk

L’enorme campo profughi palestinese di Yarmuk, in Siria, nei pressi di Damasco, già terreno di scontri tra fazioni siriane in guerra, è diventato in questi giorni uno dei teatri degli orrori dell’Isis. Scrive il corrispondente della Stampa da Gerusalemme Maurizio Molinari:

I miliziani dello Stato Islamico (Isis), entrati mercoledì, sono oramai in possesso del 90 per cento del campo dove vi sono ancora circa 18mila dei 160mila residenti originali. Testimonianze locali affermano che almeno 700 jihadisti di Isis hanno preso possesso del quartiere – creato per ospitare i profughi palestinesi del 1948 – con l’intenzione di farne una base da dove attaccare i palazzi del regime di Bashar al Assad nella capitale. Per attestare l’insediamento del Califfato, i jihadisti hanno decapitato due leader di Aknaf Beit al Maqqdis, cellula locale di Hamas, uccidendo altri 10 palestinesi e sequestrandone 90 con l’accusa di «opposizione allo Stato Islamico».

 

Siria:Ong,Isis decapita due palestinesi a campo Yarmuk

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Nel campo di Yarmuk le condizioni di vita, come affermano anche i funzionari dell’Onu, sono disumane. Le decapitazioni ed esecuzioni dei miliziani dello Stato Islamico si aggiungono alla fame e alla sete cui sono costretti i 18mila abitanti. Una reazione agli attacchi dell’Isis arriva da Hamas, che dall’inizio della guerra civile in Siria si è opposta al regime di Bashar al Assad e che nel capo di Yarkuk, come spiega ancora Molinari, ha come priorità la difesa di un territorio che ritiene proprio. I combattenti dell’Isis, dal canto loro, considerano i rifugiati palestinesi dei fiancheggiatori di Assad e li considerano dei veri e propri nemici.

(Foto di copertina: Ansa / AP Photo / UNRWA)

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